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Il giorno in cui i Sudisti vinsero la Guerra di secessione americana



articolo di Sofia Lincos e di Giuseppe Stilo


La data della fine di una guerra si può prevedere! È nascosta in libri antichi, nella Bibbia, negli annunci di personaggi misteriosi che appaiono all'improvviso, nelle capacità di un occultista... "Profezie" di questo tipo sono frequenti nelle guerre moderne, quelle iniziate a metà Ottocento con lo sviluppo dei campi trincerati, della mitragliatrice, della nave corazzata e l’arrivo massiccio di fucili a retrocarica in grado di sviluppare velocità iniziali elevate e dunque di colpire nemici assai distanti. In Europa queste profezie fioriscono già durante la guerra franco-prussiana (1870-71), e poi, in numero senza pari, nelle due conflagrazioni mondiali - forse ancora più nella Prima che nella Seconda (o, almeno, è più frequente trovarle sui giornali, visto che forse la censura era meno rigida).


Su alcune storie della Grande Guerra potete leggervi quanto avevamo scritto per Query Online, su questo sito e su quello del Coordinamento CICAP Piemonte (anche con alcuni addentellati riguardanti la Seconda Guerra Mondiale).


Lasciando perdere i pronostici della Sibille e restando alla modernità, un caso interessante è quello delle profezie che comparvero durante la Guerra civile americana (1861-1865), e che erano diffuse sia fra i Confederati del Sud schiavista sia fra gli yankee del Nord.


Una la scopriamo sul settimanale sudista (usciva nel North Carolina) Camden Weekly Confederate del 25 maggio 1864. Quel giornale, in realtà, riprendeva la storia da un quotidiano della Georgia, il Savannah Republican.


In una lettera inviata al giornale, qualcuno scriveva che la data termine della guerra si poteva ricavare da alcuni versetti del libro biblico di Daniele (e l’autore della missiva si firmava proprio “Daniel”), sovente usato da movimenti millenaristi e dal Protestantesimo fondamentalista per accreditare le proprie idee.


Vorrei far riferimento in particolare all’esercito suscitato dal Re del Settentrione (capitolo 11, versetto 2) e poi, dopo la disfatta di quell’esercito, il secondo grande esercito (capitolo 11, versetti 13-14), che andò incontro a simile sconfitta, e poi la presa di possesso delle Isole e delle città, le “notizie dall’Oriente”, e poi lo sforzo disperato di distruzione, e il suo rovesciamento finale, tutte cose nelle quali, penso io, abbiamo una chiara profezia scritturale della lotta attuale.

Chiunque scrivesse, s’inseriva nelle correnti religiose in via di sviluppo in quel momento negli Stati Uniti, in particolare nella crescita delle chiese protestanti del gruppo avventista, che un anno prima del nostro articolo avevano visto la fondazione di quella che ben presto sarebbe diventata la principale espressione di quell’area, la Chiesa Avventista del Settimo Giorno.


Se non si ha presente questo contesto, non si comprende come e perché quell’uomo, nel 1864 si fosse messo in mente quegli specifici passi della Scrittura ebraico-cristiana.


Ma per costui non c’era solo l’annuncio della sconfitta dei nordisti, nella Bibbia. Era anche indicata la data esatta dell’evento: un dettaglio che la imparenta di più con le leggende, le voci, i racconti e il folklore bellico europeo dei decenni successivi.


E adesso il momento della fine (Daniele, capitolo 12, versetti 6-7, 12): “Uno di essi disse all'uomo vestito di lino che stava sulle acque del fiume: "Quando sarà la fine di queste cose straordinarie?" La durata totale è di “milletrecentotrentacinque giorni”. Ora, secondo questa profezia, se essa si riferisce alla guerra presente, possiamo attenderci con fiducia la pace fra oggi e il 1° settembre. Contando i giorni dalla prima battaglia che si svolse a Fort Sumter il 12 aprile 1861 si noterà che i milletrecentotrentacinque giorni si compiranno il 1° settembre del 1864.

Cominciamo col dire una cosa: le nostre competenze matematiche saranno un po’ arrugginite, ma a noi risulta che fra il 12 aprile 1861 e il 1° settembre 1864 di giorni ne intercorrano 1238 (1239 se si contano sia la data iniziale sia quella finale), e non i 1335 citati nel libro di Daniele… Beh, si direbbe che al Camden Weekly Confederate fossero messi peggio di noi, quanto a numeri, perché pubblicarono il testo con il conteggio sbagliato senza batter ciglio.


Ma, anche evitando di sorridere su questo punto, la sostanza dell’annuncio rimaneva: la guerra si sarebbe senz’altro conclusa poco più di tre mesi dopo la pubblicazione dell’articolo con la vittoria degli Stati del Sud, Vittoria che, comunque, nel pezzo era soltanto adombrata nei rovesci del “Re del Settentrione” e non annunciata in toni assolutamente perentori. Come vedremo fra poco, i toni lievemente sfumati della lettera non furono sufficienti a evitare ulteriori (e improbabili) sviluppi della nostra storia.


Il 1° settembre 1864 giunse, e la guerra, sempre meno favorevole alle sorti del Sud, continuò ad infuriare. Però da questo fatto e dall’ambiguità di fondo del testo si potè giungere ad un successivo e assai più sfacciato utilizzo a fini propagandistici della lettera del “profeta” che in origine - a quanto pare - aveva scritto al Savannah Republican.


Il 28 settembre un settimanale nordista (!), il Weekly North Iowa Times, che si pubblicava nella cittadina di McGregor, si impadronì della profezia “sudista” e la volse senza pensarci troppo... a proprio favore!


La data scelta per il computo finale era ovviamente cambiata - si passava al 1° dicembre 1864 - e la vittoria del Sud, altrettanto ovviamente, spariva. A quel punto era però bene dire qualcosa di più “nordista” pure sulla fonte cui era stata attribuita la prima pubblicazione della lettera, il Savannah Republican, che usciva nella Georgia, quindi in uno Stato del Sud…


Così, Il Weekly North Iowa Times pensò bene di trasformarlo in un “Savannah Republican dell’Illinois”, forse giocando sul fatto che in quello Stato (che al contrario della Georgia faceva parte dell’Unione, ossia del Nord) si trova quello che allora era poco più di un paesino, Savanna - senza la h finale...


In realtà, alla fine di tutte queste contorsioni, la Guerra civile americana se ne infischiò dei calcoli cabalistici che abbiamo visto e si concluse soltanto l’anno seguente (1865) con il totale disfacimento della Confederazione sudista. Circa il giorno esatto, di solito la fine del conflitto è fissata nella battaglia di Appomattox, ossia nel 9 aprile 1865.


Ancora una volta, anche quella basata sulle oscure espressioni apocalittiche del libro di Daniele, si rivelò una profezia fallita. E ancora una volta è per noi la conferma che, soprattutto in condizioni di stress, è difficile resistere alla tentazione di decifrare il futuro per vie irrazionali. E questo lo si fa creando, diffondendo o alimentando storie infondate, leggende, dicerie e terrori basati sul nulla, se non sul buio che ci portiamo dentro.


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