Articolo di Sofia Lincos e di Giuseppe Stilo
Si potrebbe pensare che il mito del raggio della morte, diffuso soprattutto fra le due guerre mondiali un po’ in tutto il mondo, sia roba del passato. Era legato all’entusiasmo e alle fantasie sulle applicazioni della corrente elettrica e delle radioonde, e produsse una quantità di storie incredibili.
E invece, esistono versioni attuali di questo mito. A suo tempo, si raccontava che contro quell’arma finale nessuno poteva trovare scampo; oggi invece non è più così.
Il disastro e lo sviluppo delle dicerie e dei falsi
Nei primi giorni di febbraio del 2024, una serie di incendi forestali di grande proporzioni ha devastato ampie porzioni della regione di Valparaiso, che costituisce buona parte del Cile centrale. Il bilancio finale ammonta a 132 morti, con danni materiali e ambientali gravissimi.
Di fronte alla gravità del disastro, si è rapidamente diffusa una voce a contenuto cospirazionistico, secondo la quale gli incendi erano stati causati in maniera volontaria. Ma a provocarli non erano stati dei normali piromani, o malintenzionati comuni, come purtroppo accade spesso anche da noi, ma entità malvagie di tipo moderno.
L’11 febbraio 2024, su X e su TikTok, sia parecchi cileni e sudamericani, sia diversi utenti Usa attivi nell’ambito dell’Alt Right, hanno pubblicato post, foto e video che a loro avviso dimostravano la natura artificiale dei roghi. Si sarebbe trattato di un attacco pianificato e messo in opera dagli eterni cattivi, i nordamericani, attraverso il mitico HAARP, il sistema per lo studio della fisica e dell’alta atmosfera installato in Alaska e attivo dal 1993. HAARP è stato accusato di tutto: da presunti attacchi con raggi laser, come nel caso di cui ci occupiamo, al controllo mentale, alla generazione di tempeste tropicali e terremoti, e altro ancora.
La fama “sinistra” di questo sistema di antenne venne lanciata nel 1995 dal libro di un sostenitore di teorie “alternative”, Nick Begich, originario dell’Alaska, che lo scrisse insieme a una collega canadese, Jeane Manning: Angels Don’t Play this HAARP. Da allora, questa credenza ha ricevuto grande impulso grazie anche a uno dei maggiori esponenti del cospirazionismo contemporaneo, l’inglese David Icke, per il quale la tecnologia lì utilizzata servirebbe, né più né meno, a manipolare il cervello degli uomini. Un ottimo lavoro sull’infondatezza di queste voci è stato realizzato dall’astronomo Gianni Comoretto, membro del CICAP.
L’anomalia azzurra
Nel recente episodio cileno, vari video, falsi o estrapolati da altro contesto, mostrano un presunto “raggio laser” che dall’alto si dirigerebbe verso terra, provocando gli incendi. Anche se non è chiaro quante persone lo abbiano fatto davvero, sulla base di queste voci diversi cileni si sarebbero affrettati a ridipingere di azzurro tetti e facciate delle case, nella convinzione che, in quel modo, quegli incendi “artificiali” non sarebbero in grado di danneggiarle. Altri video diffusi sui social raccontano di “ologrammi” avvistati nel cielo e che sarebbero da ricondurre a un tenebroso Progetto “Blue Beam” (Raggio azzurro) voluto dagli americani per sottomettere i popoli.
L’analisi migliore di questa ondata di dicerie, comunque, è probabilmente quella pubblicata il 16 febbraio dall’edizione inglese di France24. Stando alle valutazioni, in realtà questa storia avrebbe avuto inizio (o, almeno, avrebbe assunto proporzioni rilevanti) grazie ad account social anglofoni, in particolare dal 9 febbraio. A sua volta, però, si trattava di amplificazioni di storie sul presunto uso di “armi a energia diretta” comparse due giorni prima in lingua spagnola, in particolare in relazione alla città costiera di Viña del Mar. Poi, ne sono comparse altre in francese, e così via. Spesso, i post facevano riferimento a quella che era definita “anomalia azzurra”: per qualche misterioso motivo, non solo le abitazioni, ma qualsiasi oggetto di quel colore non sarebbe danneggiato dagli incendi innescati con le armi a energia.
Circa le presunte peculiarità degli incendi, i giornalisti di France24 hanno sentito Éric Brocardi, portavoce della Federazione nazionale francese dei vigili del fuoco, che ha spiegato come capiti spesso che, in funzione della dinamica dei venti e degli spostamenti dell’aria dovuti agli stessi incendi, alcune aree, case, oggetti, punti delimitati, siano “evitati” dal fuoco, anche con esiti bizzarri di vario genere.
Il meteorologo Paul L. Sirvatka, del College of DuPage dell’Illinois, ha fornito a France24 foto e video che fanno vedere che cosa possono fare gli incendi. Non è che il fuoco “eviti” gli oggetti azzurri: semplicemente, come è possibile constatare dalle stesse immagini promosse dagli account di cui dicevamo sopra, alberi, auto, case, oggetti azzurri o del colore che più vi piace vengono, in apparenza, evitati dalle fiamme, soggette alle complesse dinamiche della circolazione dell’aria atmosferica. Capita abbastanza spesso, per esempio, che gli alberi di una zona investita dai roghi siano bruciati nella parte superiore della chioma, ma risparmiati in quella inferiore, cosa che può accentuare l’impressione di un fuoco proveniente “dall’alto”, invece che dal terreno sottostante.
Anche lo stesso video e le immagini di un cileno che ridipinge in tutta fretta casa sua di azzurro, presentate come l’esempio di un comportamento che avrebbe coinvolto un gran numero di persone, in realtà mostrano una persona che già da prima del disastro credeva alla cospirazione degli incendi scatentati dalle armi a energia diretta.
Altra cosa di rilievo sottolineata nell’indagine di France24: in molti casi, la diffusione sui social da parte di alcuni utenti delle voci sugli incendi appiccati dallo spazio si accompagna ad affermazioni di tipo negazionista sul cambiamento climatico. Non c’è alcun legame fra queste devastazioni, siccità e mancanza di piogge, dicono: a provocarle sono potenze oscure, sataniche, tra le quali, naturalmente, gli immancabili Stati Uniti. In sostanza, la voce secondo la quale gli incendi cileni sarebbero dovuti a una potenza occulta ha un forte carattere demonologico. Agenti del male agiscono dal cielo per manipolarci, per punirci o per modificare i nostri comportamenti. Noi ne siamo vittime, e inconsapevoli burattini. Ma “risvegliarsi” è possibile.
I precedenti delle Hawaii e del Canada
In realtà, l’ondata di storie sul Cile del febbraio 2024 si inserisce in un trend recente e in crescita. Nel corso dell’anno precedente ci sono stati almeno altri due cicli di racconti per certi versi simili a quello che ha avuto per centro il paese sudamericano. Il primo ha riguardato l’emirato di Dubai, nel Golfo Persico. A metà giugno, si sono diffuse voci secondo le quali nel cielo del paese mediorientale sarebbero comparse delle scene spaventose dal contenuto terrificante, accompagnate da video che avrebbero dovuto dimostrare la realtà della cosa.
In questa occasione, il contenuto della leggenda a contenuto complottista è che alcuni governi, prima di tutti quello americano, proietterebbero da alcuni satelliti in orbita degli ologrammi altamente sofisticati, dal contenuto religioso, oppure volto a far credere che sarebbe in corso un’invasione da parte di astronavi aliene.
Le voci facevano riferimento a una teoria complottista specifica, il cosiddetto “Project Blue Beam”, secondo la quale il consueto governo mondiale occulto mirerebbe a terrorizzare i popoli e instaurare una nuova religione planetaria di tipo New Age, sopprimendo quelle tradizionali. Il “Project Blue Beam” è diventato popolare nel 1994 grazie al libro dal titolo omonimo, autoprodotto dallo scrittore canadese e teorico dei complotti Serge Monast (1945-1996); in realtà, però, l’idea che si sia tentato di influire sulla psicologia collettiva con proiezioni in cielo, o sulle nubi, utilizzando fasci di luce e aerei attrezzati esiste da molto tempo. Lasciando da parte le storie antiche, se ne hanno già traccia in relazione alla Prima guerra mondiale.
L’episodio di Dubai tuttavia era solo l’annuncio di un ciclo di voci assai più vasto e articolato: quello apparso in concomitanza con i grandi incendi che nella prima metà di agosto del 2023 hanno colpito Maui, una delle isole più grandi delle Hawaii, sede di un importantissimo parco naturale, provocando almeno un centinaio di morti.
In questo caso, già mentre gli incendi divampavano, sui social media, e in particolare su X, numerosi account hanno pubblicato video falsi, o fuori contesto, che per loro erano la prova che il disastro era dovuto ad armi a energia diretta che però, anche stavolta, erano impotenti contro gli oggetti azzurri (ombrelli compresi!). Nel caso delle Hawaii, a parte le accuse alla NASA, è risultato particolarmente chiaro il legame fra queste voci e affermazioni di tipo negazionista sul cambiamento climatico. Qua e là sono apparsi anche stereotipi antisemiti, mentre una dimensione più “locale” era quella per la quale gli incendi appiccati dal cielo con i laser sarebbero stati orchestrati per far crollare i prezzi delle aree bruciate, in modo da poterci edificare sopra abitazioni per i turisti. In altri casi, come accade da anni, al centro delle voci come responsabile degli incendi “al laser” c’era la giornalista e presentatrice Tv Oprah Winfrey, che da molto è al centro di attacchi di ogni genere da parte di gruppi social cospirazionisti. Fra quelli più curiosi degli ultimi anni, quello per il quale in tv la donna avrebbe portato sotto gli stivali una cavigliera per il controllo elettronico dei detenuti - segno che era stata “segretamente” arrestata per i suoi crimini, in specie per quelli connessi alla pedofilia…
Foto di Russell_Yan da Pixabay: i celebri “tetti blu” di Santorini, sicuro antidoto contro gli incendi
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