Un felino misterioso toglie il sonno agli ascolani
- Redazione
- 18 giu
- Tempo di lettura: 5 min

Dalla fine di maggio 2025, nei dintorni di Ascoli Piceno si fa un gran parlare di un grosso felino - forse un leone, forse un puma - che sarebbe stato visto aggirarsi nelle campagne da alcuni testimoni. La credibilità della vicenda ruota intorno a due avvistamenti principali, uno avvenuto negli ultimi giorni di maggio a Venarotta, frazione di Gimigliano, e l’altro il 14 giugno a Mozzano, frazione di Ascoli Piceno. A quelli si aggiungono una foto, un video, delle impronte un po’ dubbie e un pollaio che sarebbe stato razziato a Galligiano, altra frazione di Venarotta.
Il primo avvistamento e l’intervento del sindaco
Ad aprire le danze, Cronache picene del 3 giugno. La testata riferiva di una “foto sfocata” che era stata scattata qualche giorno prima e che ritraeva un grosso felino tra Galligiano e Gimigliano. Poi, poche ore prima, si era aggiunto anche un video. Il tono era scanzonato: quello immortalato poteva essere
[...] secondo alcuni un gattone, secondo altri una lince appenninica, secondo i più arditi una leonessa, secondo altri ancora invece trattasi di una nuova razza: il Felinus Fake.
Fabio Salvi, sindaco di Venarotta, era intervenuto nel dibattito invitando i cittadini a segnalare eventuali presenze anomale nei dintorni:
In questi casi è sempre difficile distinguere, ma ammetto che la prima persona che ci ha inoltrato la segnalazione è affidabile e seria, mentre il video sembra un po’... burlone. Noi ovviamente abbiamo attivato tutta la procedura necessaria, avvertendo i carabinieri forestali, vigili del fuoco e tutti gli enti competenti. Si sono organizzati anche dei sopralluoghi, ma niente. Abbiamo poi ribadito che chiunque vedesse qualcosa può avvertire il 112 ed inoltrare la segnalazione, ma ad oggi nessuno ha chiamato.
Il 5 giugno, VeraTV News, emittente locale che copre Marche e Abruzzo, ribadiva la mancanza di prove: non erano giunte notizie su animali scomparsi o fuggiti. Anche il Cras Marche, centro di recupero per animali selvatici, affermava di non aver ricevuto segnalazioni. Aggiungeva però un particolare gustosissimo: chi aveva immortalato il felino, seppur da lontano, era “convinto di aver sentito un ruggito”.
In più, la giornalista Stefania Serino firmava un servizio per la stessa emittente, pubblicato anche su Youtube il 6 giugno e intitolato “Sulle orme del presunto leone”. Lì, le orme erano mostrate sul serio: “quattro dita disposte a semicerchio sopra un cuscinetto ben visibile”, spiegava l’inviata. Per lei, il video avrebbe presentato dei dettagli realistici, anche se
Certo, nell’era dell’intelligenza artificiale qualche dubbio è stato sollevato sulla veridicità di questo contenuto.
Su Facebook intanto fioccavano meme, battute e fotomontaggi: un cucciolo di leone vicino al cartello della località Capodipiano, un leone adulto accanto a quello di Venarotta, e infine un suo collega stramazzato a terra ubriaco dopo essere stato in un bar della zona.
Un pollaio devastato e un secondo avvistamento
L’interesse per il leone era destinato a riacutizzarsi sabato 14 giugno, in seguito a un altro avvistamento avvenuto a Mozzano, nella zona del cimitero. Il primo a darne la notizia, il giorno stesso, era la Gazzetta di Ascoli, che parlava di “un po’ di apprensione” tra i residenti, soprattutto fra i più anziani. Il giorno seguente anche Vivere Ascoli, VeraTV e Cronache picene tornavano sull’argomento. Il primo giornale spiegava:
Le testimonianze si sono fatte più circostanziate con danni concreti: a Galligiano un pollaio è stato decimato, polli e tacchini uccisi e altre bestiole scomparse. Sul posto sono state trovate impronte di circa dieci centimetri di diametro, alimentando l’ipotesi che si tratti di un animale esotico sfuggito al controllo. Le forze dell’ordine e la Asl sono intervenute, ma le prime spiegazioni – volpe, lupo o grosso gatto – non hanno convinto i residenti, che assicurano di non aver mai visto nulla di simile né subito danni di tale entità.
Cronache picene descriveva invece nei dettagli il secondo avvistamento:
L’episodio più grave, stando alle ultime voci raccolte, sarebbe avvenuto nella zona di Casamurana-Mozzano. Un uomo, intento ad annaffiare l’orto, ha riferito di essere stato avvicinato, nella serata di sabato 14 giugno, a pochi metri dal felino che gli avrebbe perfino girato attorno all’auto (in cui si era rifugiato) prima di allontanarsi. Nessuna foto, nessun video: lo choc del momento e l’inevitabile disorientamento ben spiegano l’assenza di documentazione fotografica. Ma non attenuano il timore.
Il giornale riferiva anche della preoccupazione dei residenti, pur ricordando il “confine sottile tra suggestione e realtà”. Uno degli abitanti argomentava: “Deve succedere qualcosa di peggio affinché ammettano pubblicamente la presenza di questo animale?”. Chi era costretto ad attraversare lunghi tratti di campagna, al buio, magari con i bambini, era spaventato. Un residente di Galligiano, esasperato, secondo VeraTV si era rivolto addirittura ai Carabinieri forestali: chiedeva un incontro con il Prefetto di Ascoli.
Indagini negative
Domenica 15 giugno, un secondo articolo di Cronache picene documentava le “indagini in corso” da parte delle autorità: la Prefettura aveva attivato il “protocollo sicurezza”, Carabinieri forestali avevano fatto diversi sopralluoghi nei luoghi degli avvistamenti, alcuni privati avevano installato delle fototrappole, ma senza alcun esito. Quanto al video, i riscontri erano negativi:
Le autorità competenti si sono recate sul posto ed hanno misurato l’erba nel punto esatto in cui è stato immortalato: l’erba non supera i 15 centimetri di altezza. Questo ha permesso di stabilire con certezza le dimensioni di quello che, in ragione di tale riscontro, è di certo un micio.
Anche l’attacco al pollaio sembrava più riconducibile al modus operandi di una volpe che a quello di un grosso felino. Il quale - spiegava il giornale - avrebbe avuto bisogno di dieci, anche quindici chili di carne al giorno per sopravvivere, non certo di un paio di galline. Indicativa la chiusa dell’articolo, che rievocava i fantasmi di un altro “grosso felino” marchigiano:
Quando sta accadendo riporta alla memoria la storia della presunta pantera avvistata a Ripatransone, ad agosto 2020 [...]. Anche in quel caso partirono le ricerche sulla base delle testimonianze dei residenti. Poi la faccenda sfumò insieme all’estate.
Sino al momento della pubblicazione di questo pezzo, il leon-puma di Venarotta non è ancora stato trovato. Il 15 giugno VeraTV riportava un’indiscrezione secondo cui l’animale era stato immortalato da una fototrappola; la presunta foto, però, a nostra conoscenza non è ancora stata resa pubblica. L’unica novità degna di nota sulla vicenda è il passaggio della storia in cronaca nazionale, grazie a un articolo pubblicato il 16 giugno dal Corriere adriatico che però, di fatto, non fa altro che riprendere le cronache locali dei giorni precedenti.
Il “puma dell’Ascolano” segna la ricomparsa sulla scena dei felini misteriosi, i cui avvistamenti negli ultimi anni si erano fatti meno frequenti rispetto al passato, anche se, all’inizio del 2025, c’era stata un po’ di agitazione per un presunto leone avvistato ad Aprilia, in provincia di Latina.
Qui ricordiamo soltanto che il fenomeno delle cacce a questi animali-fantasma è diffusissimo nel nostro paese dal 1977, ma che molti esempi simili sono presenti nei nostri archivi anche per i decenni precedenti. La prima ondata di storie del genere a noi nota per l’Italia moderna risale al 1880, quando venne avvistata una “grossa jena” (o forse una tigre) nei pressi di un cimitero di Crema (Corriere della Sera, 23 luglio 1880). Sono però da tenere in conto anche vicende più remote e famose, come quella relativa alla cosiddetta bestia di Cusago del 1792, un presunto animale mostruoso che terrorizzò la zona Milano per parecchi mesi. In tempi più recenti, queste storie coinvolgono di solito video e fotografie, l’intervento delle autorità e delle forze dell’ordine, cacce all’animale e successive razionalizzazioni degli avvistamenti, derubricati a quelli di cani o gatti troppo cresciuti quando l’animale non viene trovato. Comprendono, di norma, un intenso discorso pubblico sui social, meme, dicerie, a volte anche accuse alle amministrazioni locali, che non si curerebbero a sufficienza del problema.
Per quanto riguarda il ”leone di Venarotta”, continueremo a seguire con cura gli sviluppi della situazione. Se dovessero esservi aggiornamenti degni di nota, ve ne daremo notizia su queste pagine.
Immagine in evidenza: da Pixabay , di Nennieinszweidrei
This blog about the mysterious feline in Ascoli was such an intriguing read, it reminded me of a case study I had for an assignment on urban legends and local myths. While working on that project, I came across Journal Publishing Service and their manuscript editing services, which helped ensure my content was polished and academically sound. Great storytelling here!
What a wild mystery in Ascoli Piceno! Whether big cat or tall tale, it’s proof that storytelling is powerful marketing. Definitely makes me appreciate good marketing dissertation writing service for understanding this stuff!