Articolo di Sofia Lincos e Giuseppe Stilo
Una delle leggende metropolitane più note e più amate da chi si interessa delle nostre storie è rappresentata dai racconti sull'autostoppista fantasma. Ce ne sono di ogni tipo e per ogni gusto. Ormai sappiamo bene che queste narrazioni sono rintracciabili in forme diverse in tempi e in culture assai distanti l'una dall'altra.
Oggi vi presentiamo in breve una variante recente della leggenda dell'autostoppista fantasma che si colloca in luoghi e momenti molto particolari.
Due anni e mezzo fa, Yuka Kudo, una studentessa di sociologia giapponese della Tohoku Gakuin University di Sendai, ha prodotto una tesi di laurea nella quale ha raccolto le storie sulle presenza di autostoppisti fantasma nate nelle zone costiere del Giappone nord-orientale colpite dal terribile tsunami dell'11 marzo 2011.
La cosa interessante è che sette tassisti hanno raccontato in prima persona alla tesista di ritenere di aver incontrato, negli autostoppisti fantasma, alcune delle vittime dello tsunami e di esser convinti di averle trasportate con le loro vetture. In queste storie gli spettri incrociati e misteriosamente scomparsi sono tutti giovani e tristi. I tassisti hanno spiegato di non averne avuto paura, ma semmai di provare per loro un profondo rispetto.
Si tratta anche di storie molto belle e ben costruite. In uno di questi casi, ad esempio, quando una ragazza-fantasma chiede al tassista di esser portata in una zona semi-abbandonata di Sendai, alle sue obiezioni se sia proprio certa della destinazione quella chiede in maniera ambigua: "sono morta?", e sparisce di colpo.
Uno dei guidatori ha detto alla laureanda: "da queste parti non è così strano vedere un fantasma. Se incontrassi di nuovo un fantasma lo prenderei sul mio taxi come passeggero".
Lo scettico americano Benjamin Radford , vice-direttore dello Skeptical Inquirer, ha attirato l'attenzione in suo articolo sul fatto che nel folklore contemporaneo giapponese esiste un'ampia tradizione di scherzi giocati da youtubers giapponesi, parecchie volte in combutta con i tassisti, nei confronti delle regazze. Questi pranks comprendono sovente messe in scena complesse dell'incontro con fantasmi.
Racconti ad altissima emotività, sottolinea Kudo nel suo lavoro, testimoni dell'altissimo livello di stress e di lutto collettivo per il disastro vissuto da quelle popolazioni. Una versione della nostra leggenda, quindi, molto particolare e non facile da riscontrare altrove.
Il Ceravolc è certo che anche voi abbiate sentito qualche racconto sull'autostoppista fantasma, magari assai meno drammatico di quelli dello tsunami giapponese del 2011. Volete condividerlo con noi? Fatelo a: centro@leggendemetropolitane.eu
Immagine di Erik Nikolai Halsteinrud da Pixabay
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