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IL BESTIARIO LEGGENDARIO DI SETTEMBRE


Articolo di Giuseppe Stilo


Terzo appuntamento mensile con le segnalazioni di "animali misteriosi" in Italia.


Cominciamo riprendendo una storia divertente circolata già alla fine di agosto scorso: a Fano, sulla costa pesarese, c'è uno squalo! Non si tratta altro che della ripresa dell'avvistamento di un presunto squalo bianco davanti a un locale sul lungomare, lo "Yankee", ma i social sono implacabili e quindi, a fine agosto, per un po' quella storia diventa "vera": la cosa, almeno per un po', spaventa e preoccupa, finché su Facebook pure alcuni giornalisti locali si danno da fare per chiarire la natura di fake della faccenda.


Nel frattempo, però, la diceria ha prodotto degli effetti: nel pomeriggio di lunedì 24 agosto, stimolato dalle storie che corrono sui social, un gruppo di persone si dà da fare per immortalare con gli smartphone e osservare coi binocoli lo "squalo" che si avvicina a riva. Intervengono i Vigili del Fuoco, chiamati da alcuni bagnanti, e quelli recuperano lo squalo: un grosso tronco che galleggia a poca distanza dalla spiaggia.


Sempre a settembre fa la sua ricomparsa una star del bestiario leggendario italiano: "Bennie", il mostro acquatico del lago di Garda, così chiamato in analogia col capostipite moderno di tutti i miti moderni dei mostri acquatici, Nessie, il mostro del Loch Ness.


Bennie è un mostro di recente comparsa: se ne ha notizia dal 1965 e in tempi a noi prossimi le presunte rilevazioni sonar dell'animale-fantasma sono state oggetto su Query on Line di un'eccellente analisi del criptozoologo scettico Lorenzo Rossi e di Roberto Labanti, del CICAP.


Ora, però, il 4 settembre il quotidiano Bresciaoggi ha annunciato che a fine settembre insieme a una troupe della BBC sarà sul Garda il biologo inglese Jeremy Wade, appassionato dei fantomatici mostri dei laghi. Il programma dedicato a Bennie dovrebbe essere diffuso nel corso del 2019.


E' intanto entrato nel terzo mese il ciclo di racconti dell'ormai davvero mitico "puma del Comasco", che ci ha impegnati sia a luglio, sia ad agosto. Un po' meno presente sulla rete, è stata la stampa cartacea locale ad occuparsene. Il 7 settembre, pur senza fornire grandi novità, La Provincia di Como riassumeva gli avvistamenti noti: l'identità di almeno sette testimoni era stata accertata, il quotidiano presentava una cartina dettagliata delle segnalazioni sostenendo che l'area lungo la quale si muoveva la bestia era compresa nel bacino del Seveso, ma le novità non erano granché. Due giorni dopo, sullo stesso giornale, era il presidente provinciale di Federcaccia, Adriano Molteni, in vista della riapertura delle attività venatorie, a lanciare un appello ai cacciatori perché non sparassero in caso di avvistamenti del presunto felino. Lo faceva per prudenza, però, perché lui sulla reale presenza del puma fantasma continuava ad essere scettico.


Il 23, La Provincia riferiva finalmente un nuovo avvistamento. Due sere prima, a Fino Mornasco, un giovane che rientrava a casa in auto si era trovato davanti ai fari un animale dall'aspetto magro, marroncino, fuggito via con un balzo. Confrontandolo con il video dell'animale girato in luglio gli era sembrato estremamente simile a quanto avvistato, e che aveva dunque ricondotto al puma fantasma.


La sera dello stesso giorno della pubblicazione di quest'ultima notizia, a Bernate, poco a sud di Como, un fatto clamoroso: un pensionato aveva visto ench'egli un grosso animale vicino casa sua, una bestia simile a "un grosso cane giallo" che azzannava un gatto. I controlli delle forze dell'ordine non si avevano però trovato tracce del passaggio del "puma" (La Provincia, 25 settembre).


Non è finita: la mattina di lunedì 25, in pieno giorno, parecchi bambini di una scuola elementare di Andrate avevano gridato eccitati vedendo l'animale all'interno del perimetro della struttura. Una maestra era accorsa a una finestra e lo aveva scorso appena per un attimo, prima che si volatilizzasse. Il moltiplicarsi degli avvistamenti? Per il comandante della Polizia provinciale di Como intervistato su La Provincia del 27 erano dovuti all'avvicinarsi dell'animale alle case ("è grande quanto una volta", aveva spiegato) in cerca cibo, dal momento che con l'arrivo dell'autunno le prede sarebbero in diminuzione...


Come sempre, comunque, gli animali "leggendari" sorprendono. A luglio avevamo detto della saga del "coccodrillo di Maccarese", presso Fiumicino, poi sparito nel nulla.


Beh, la mattina del 18 settembre un coccodrillo ha fatto cucù dalle acque del Tevere, in piena area urbana romana. presso lo Stadio Olimpico, all'altezza del Ponte Duca d'Aosta. Sebbene le segnalazioni al 112 siano arrivate da turisti e da cittadini, quella più dettagliata sarebbe stata quella di un cittadino che pescava e che sarebbe scappato via lasciando lì tutta l'attrezzatura.


Unità dei Vigili del Fuoco hanno sondato le acque del fiume per tutta la giornata sotto lo sguardo di una folla di curiosi. Si era sparsa la voce di avvistamenti anche sotto il Ponte della Musica.


Un esperto di animali esotici, intervistato da Leggo, non escludeva la presenza di un "vero" coccodrillo, ma propendeva per "una grossa iguana". Una vecchia conoscenza delle storie di "animali misteriosi", invocata già in tempi remoti per gli avvistamenti di rettili più o meno mostruosi.


Per ora, intanto, anche il coccodrillo di Roma nord è tornato da dove era sbucato...

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