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Il grande ritorno del puma comasco (pardon, pantera)...

Aggiornamento: 19 giu


Articolo di Giuseppe Stilo


Qui al CeRaVoLC lo confessiamo. Il "puma del Comasco", che ci aveva allietati l'estate scorsa e sino agli inizi dell'autunno, ci mancava. Era tornato fra i boschetti da cui era arrivato. Anche in zona provavano nostalgia per la bestia. Il 22 dicembre scorso Ciao Como lo dava per disperso dai primi di ottobre.


A quel punto il gattone fantasma deve aver letto i giornali online, e quindi, commosso dai pensieri rivoltigli, dalla fine del 2018 ha deciso di tornare a dare spettacolo.


Dopo due mesi e mezzo, finalmente, il 29 dicembre ancora Ciao Como ha dato notizia che subito prima di Natale gli avvistamenti erano ripresi, vicino Binago e presso Cavallasca. Poi i casi sono tornati davvero a moltiplicarsi e a partire dal giorno 9 gennaio il principale quotidiano locale, La Provincia, ha ripreso a dedicare grande attenzione al gatto del mistero.


L'episodio che ha ridato davvero la stura alle discussioni sembra essere stato quello verificatosi la sera dell'Epifania, domenica, quando un "grosso felino con gli occhi gialli" si sarebbe fermato a fissare una diciannovenne in macchina nel comune di Solbiate con Cagno. Spaventata, la ragazza ha denunciato la cosa ai Carabinieri.

La grande svolta si è avuta intorno al giorno 10: quando un trentacinquenne a Concagno ha fatto un altro avvistamento, le fonti di stampa hanno cominciato a parlare della possibilità che in zona ci fosse... un secondo felino! Una pantera, forse, ha titolato La Provincia il giorno 11.


Ed eccoci al clou di tutti questi fenomeni di contagio: giovedì 10 gennaio due avvistamenti quasi in contemporanea. Prima un "grosso felino nero" appare a Concagno, sulla strada per Malnate al mattino, poi alla sera un animale "magro e alto" si para davanti a una donna, sulla strada verso Uggiate Trevano. Martedì 15 gennaio, a Gaggino, ancora una donna in un auto vede "un grosso gattone". Il giorno prima un uomo l'aveva scorto presso il vecchio campo sportivo del paese. A quel punto si fa avanti anche un podista che racconta in ritardo di averlo visto prima di Natale, a Olgiate Comasco.


Insomma, possiamo asserire che la psicosi è ripresa in pieno. E' ricomparso pure l'appello a contattare il numero dei Carabinieri Forestali in caso di nuovi avvistamenti. Il giorno 16 La Provincia ha annunciato che i nuovi casi in meno di un mese erano stati almeno sette e ha pubblicato una cartina dettagliata dei punti di passaggio del nostro puma fantasma e del suo eventuale socio in affari.


Il 19 gennaio, poi, sempre La Provincia ha segnalato uno sviluppo ancora più interessante; il sindaco di Olgiate Comasco, Simone Moretti, ha postato su Facebook quattro foto di felini "insoliti": una di un puma, due di un gatto dorato o catopuma, la quarta di un caracal. L'iniziativa ha suscitato ironie e, comunque, ha ulteriormente alzato il livello dell'attenzione degli abitanti della zona. Non a caso, lo stesso 19 gennaio, prima di pranzo, a Uggiate Trevano un'intera famiglia di quattro persone ha visto dalla finestra, a circa 200 metri di distanza "una macchia nerissima dalla camminata fluida come quella di un felino, un animale che era più grosso di un cane". La Polizia locale, subito allertata, ha raccolto "i resti di due corvi". Siamo dunque alla fase dell' "evidenza", delle tracce concrete, alla costruzione di una narrazione complessa, che esige ogni volta qualcosa in più.


Le "prove" sono andate accumulandosi nei giorni successivi. Il 26 gennaio è stato annunciato che un giovane aveva trovato nei boschi fra Cagno e Concagno "un osso lungo circa un metro". Forse pranzo del puma, si chiedevano le fonti locali? Chiamati, i Carabinieri hanno prelevato il resto per farlo analizzare...


Prima dell'alba del 24 gennaio, invece, poco distante, un uomo a Mozzate ha scorto un animale "velocissimo, magro, alto e con due grandi orecchie a punta" e ha segnalato la cosa su Facebook. Il giorno dopo La Provincia dava estrema rilevanza all'ultimo (per ora) avvistamento.

Ormai, dopo le foto fornite dal sindaco di Olgiate, i due cadaveri dei corvi e l'osso gigante prelevato dai Carabinieri, chiunque può selezionare il felino misterioso che più gli quadra. Gli sviluppi, per noi che siamo facili profeti, sono assicurati.


Dall'estrema attualità a uno dei primi "felini misteriosi" italiani dei tempi moderni: è appena uscito un articolo sulla "tigre di Beura", che nel 1910 mise a rumore un intero paese della zona di Verbania.


Vi terremo al corrente delle probabili, prossime peripezie del "puma del Comasco".


Immagine di ThingFinder da Pixabay


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