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Immagine del redattoreSofia Lincos

Leggende a fumetti: una rubrica di “storie incredibili”. Intervista all’autore Hurricane Ivan (Ivan Manuppelli)

Il legame tra leggende metropolitane e fumetti ha una lunga storia: già nel 1998 era uscito in Italia Il grande libro delle leggende metropolitane (sottotitolo: 100 storie vere troppo belle per essere vere!, Magic Press; edizione originale del 1994, The Big Book of Urban Legends, Paradox Press). Si trattava di una raccolta di storie a fumetti ricavate dai libri del folklorista americano Jan Harold Brunvand e disegnate da diversi autori, con introduzione e note di Brunvand stesso oltre che, nell’edizione italiana, una presentazione del nostro Paolo Toselli. Al suo interno trovavano posto alcune delle leggende più classiche, dal cagnolino messicano alle caramelle M&Ms afrodisiache. 


Una tradizione passata nel 1999 anche ad una storia di Topolino, Topolino e le leggende metropolitane, di Claudia Salvatori e Silvio Camboni. E l’anno prima, sempre per la Disney, i coccodrilli che vivono nelle fogne delle grandi città sono stati i protagonisti di Paperino (e la) leggenda metropolitana, di Sergio Tulipano e Salvatore Delana. Per non parlare dell’albo Le terribili leggende metropolitane che si tramandano i bambini (2015), raccolta di vignette di Agata Matteucci dedicata alle “false storie” che chiunque di noi ha sentito durante l’infanzia (dagli zingari che portano via i bambini nascondendoli sotto le gonne ai semi dell’anguria che, se ingeriti, possono crescere nella pancia). Anche il mitico Bonvi, del resto si era già prima di tutti cimentato in una serie di storie intitolate Leggende urbane, create nei primi anni ‘90 ma pubblicate postume a puntate nel 1996 sul mensile Comix. Ma di esempi di “leggende a fumetti” ce ne sarebbero molti altri…


Oggi questa tradizione è portata avanti magistralmente da Ivan Manuppelli, in arte Hurricane Ivan, che sul mensile La Revue Dessinée ha una rubrica intitolata Storie Incredibili, dedicata a personaggi curiosi, eventi improbabili e dicerie incontrollate. La rubrica esce fin dal primo numero della rivista (estate 2022); particolarmente interessante per chi si interessa ai nostri temi, è l’episodio del numero 9, "Il collezionista di leggende metropolitane", dedicato a Jan Harold Brunvand, il “papà” del successo corrente del nostro tema fra il grande pubblico. Altrettanto gustoso il secondo episodio della serie, dedicato alle voci sul terremoto che avrebbe dovuto devastare Milano il 27 febbraio 1977 (per chi volesse approfondirla, quella vicenda è raccontata qui). 



In tutto, sono usciti per ora nove episodi. Eccone una sinossi:


- Episodio 1 (LRD n°1, estate 2022): "L'uomo che viaggiava nel tempo", su James Arthur Bynoe, un americano immigrato a Trieste che si diceva avesse costruito una macchina nel tempo tra i boschi (e le leggende sulla sua fine).

- Episodio 2 (LRD n°2, autunno 2022): "La vecchina atomica", sulle leggende della vecchina che profetizzava un terremoto a Milano il 27 febbraio 1977, e su una possibile origine delle voci (attribuite da Edoardo Raspelli a Elsa Bassi).

- Episodio 3 (LRD n°3, inverno 2022): "Anche i burattini insorgono", sulla vita del dissidente burattinaio trotzkista Adrian Victorio Bandirali.

- Episodio 4 (LRD n°4, primavera 2023): "Lo schiaffeggiapreti", su un vecchietto di nome Ettore Gagliano che a Milano, nel 1988, andava in giro a schiaffeggiare seminaristi, parroci e monsignori.

- Episodio 5 (LRD n°6, autunno 2023): "L'alieno di via Rossini 3", sulle voci circolanti a Torino riguardo Absu Imaily Swandy, sedicente alieno di 256 anni, che ebbe un certo risalto sui giornali nel 1973, e su una misteriosa e presunta associazione ufologica denominata SIC (Sidereal Intercontacts Centre) legata a questa storia divertente.

- Episodio 6 (LRD n°7, inverno 2023): "Paperone l'estorsore", su Arno Funke, disegnatore satirico tedesco datosi al crimine (bombe dimostrative e estorsioni a supermercati) nel 1988 con il nome di Dagobert, cioè, quello di zio Paperone in tedesco (e sui "Donaldisti", gruppi di appassionati convinti di poter scoprire le sue prossime mosse nei fumetti di Topolino).

- Episodio 7 (LRD n°8, primavera 2024): "Chiamatemi pinguino", su Alfred David, un taxista belga ossessionato dai pinguini al punto da collezionarli, vestirsi come loro e partecipare anche ad alcuni film come uomo-pinguino.

- Episodio 8 (LRD n°9, estate 2024): "Il collezionista di leggende metropolitane", su Jan H. Brunvand, le voci terrifiche diffuse tra i bambini negli anni '80-'90 e le “nuove leggende metropolitane”. 

- Episodio 9 (LRD n°10, autunno 2024): "Fantasmi alla radio", sul fenomeno della metafonia (cioè la supposta possibilità di parlare con i defunti tramite la radio), e su alcuni celebri cultori di questa pratica, dai suoi numi tutelari Friedrich Jürgenson e Konstantin Raudive, sino al grossetano Marcello Bacci e alla monzese Gabriella Alvisi. 


(Sofia Lincos)


 

Abbiamo contattato Ivan per chiedergli maggiori informazioni sulla sua rubrica; gentilmente ha accettato di rispondere a qualche domanda.


Ivan, raccontaci qualcosa di te. Come hai iniziato? Cosa fai oltre a collaborare con la Revue Dessinée?


Ho iniziato a quindici anni, autoproducendomi la mia prima fanzine a fumetti (The Artist), che in seguito si sarebbe evoluta nella rivista di fumetti underground Puck! e che attualmente, assieme ai collettivi CTRL Magazine, Stampa Alternativa, Uomininudichecorrono, Giukas e AFA, si è reincarnata nella rivista Čapek, di cui ho l'onore di essere direttore irresponsabile. Oltre a dirigere questa pubblicazione, e a collaborare regolarmente con la Revue Dessinée Italia con la serie Storie Incredibili, scrivo e disegno per diversi progetti. 


Il 25 ottobre 2024 uscirà il mio nuovo libro a cui tengo moltissimo, un manuale di "stregoneria postmoderna" che si intitola Belzemorio, edito da 24OreCulturaOltre a tutto ciò, tengo in tutta Italia dei corsi di fumetto specializzati nella deformazione dei personaggi e delle storie, e che si chiamano Corsi di Fumetto per Stomaci Forti. 


La Revue Dessinée parte dall'idea di fare giornalismo usando i fumetti. Da dove nasce questa idea? Cosa può dare al lettore questo mezzo rispetto alla consueta notizia in forma di articolo?


L'idea di mischiare fumetto e giornalismo, il graphic journalism, è una forma d'arte abbastanza antica. La Revue Dessinée attualmente ne è il principale contenitore, ospitando tantissime inchieste di giornalisti affiancate ad autrici e autori di fumetti. A me ha sempre affascinato la figura del giornalista d'inchiesta, ma mi piace anche il perturbante. La mia figura di riferimento per la ricerca di tutte queste storie è il grande Dino Buzzati, uno dei miei scrittori preferiti. I suoi servizi per il Corriere della Sera sui fatti insoliti sono tra le mie letture preferite. Per questo, quando è nata l'edizione italiana di questa rivista, la Revue, ho proposto subito al mio amico Andrea Coccia, che ne è direttore responsabile, di poter sperimentare quel tipo di approccio per una rubrica di indagini a fumetti su personaggi e fatti molto fuori dal comune ma assolutamente reali. 


Ci puoi dare qualche anticipazione sui temi che i lettori troveranno nei prossimi numeri? E raccontarci come nasce una tua "storia incredibile"?


La storia più recente finora uscita riguarda lo spiritista Marcello Bacci e il fenomeno della metafonia, ovvero la possibilità di ascoltare le voci degli spiriti attraverso la radio. La prossima, in teoria (lo dico perché sto facendo tante peripezie per intercettarla) dovrebbe riguardare invece la straordinaria artista di strada Melina Riccio. Ogni puntata ha un'atmosfera e un genere diverso, ma un solo filo conduttore: sono tutte storie vere, molto documentate da archivi e quotidiani, e tutte sono così al limite da sembrare inventate. Ho trattato anche la storia di un clochard afroamericano, Jim Bynoe, che a Trieste negli anni '70 divenne amico di Margherita Hack e costruì una presunta macchina del tempo. Questa storia ha fatto da apripista per tutte le altre.


Un altro vincolo che mi sono imposto è quello di poter intervistare e intercettare delle persone per arricchire le storie, e non fermarmi a un semplice resoconto proveniente da fonti esterne. E grazie a questo metodo ho avuto la fortuna di conoscere persone altrettanto incredibili come l'ufologo torinese Paolo Fiorino, del Centro Italiano Studi Ufologici, il cacciatore di fantasmi Daniele Cipriani, lo studioso scettico Marco Morocutti, del CICAP, il gastronomo mascherato Valerio Massimo Visintin, il "pinguinologo" Marcel Haenen e molti altri. Per ognuno di questi informatori preziosi e straordinari, ci sarebbe da scrivere una storia a parte! 


Nelle tue storie fai spesso riferimento a leggende metropolitane. Come hai conosciuto questo mondo?


Come racconto in una delle puntate, è stata mia madre a farmi appassionare a queste storie. Quando ero piccolo, nei paranoici anni '80, quelle storie erano all'ordine del giorno e sembravano verissime: maniaci che mettevano le lamette sugli scivoli per farti scorticare, spacciatori che vendevano figurine imbevute di droga, nidi di ragni assassini nei tronchetti della felicità... Queste storie, inquietanti ma piene di fascino, hanno influenzato molto il mio immaginario.


C'è un libro che è stato particolarmente importante per te su questo tema? 


Due libri sono stati fondamentali, e sono due classici. Leggende metropolitane di Jan H. Brunvand (Edizioni Costa & Nolan, 1988), che ha proprio influenzato l'intera idea della mia serie, e Il bambino è servito (1991), del folklorista Cesare Bermani (un'edizione bellissima, la prima, con un dipinto su sfondo nero e dei coccodrilli). Entrambi gli studiosi, Brunvand e Bermani, compaiono nella serie e ho avuto la fortuna di contattarli. Brunvand è addirittura protagonista di una storia, una persona gentilissima e molto simpatica. Quando gli scrissi una mail, senza speranza, pensavo che non mi avrebbe mai risposto e invece fu subito molto disponibile. 


C'è una leggenda metropolitana a cui ti senti particolarmente legato?


Tra tutte, sono molto legato alla leggenda metropolitana dell'autostoppista fantasma e alla figura di Elsa Bassi, la "vecchina atomica", che per un po' interpretò quel ruolo. Sono andato a leggermi tutti gli articoli di giornale dell'epoca, anche grazie al giornalista Edoardo Raspelli che all'epoca la intervistò, e ho scoperto quanto la realtà della signora Bassi fosse ancora più assurda della leggenda stessa. 


Se prossimamente volessi disegnare altre leggende metropolitane, quali ti sembrerebbero le più interessanti da trasformare secondo il tuo stile narrativo?


Me ne piacciono tante. Volevo fare una ricerca su un fatto di cui ho sentito solo parlare, quello di un vampiro che a Milano negli anni '70 andava a spaventare e morsicare i clochard. Ho provato a fare delle ricerche come meglio potevo, contattando lo stesso Bermani e gli archivi del giornale La Notte, ma purtroppo non ho ottenuto neanche mezzo articolo di giornale per poterci lavorare su. Mi affascinava anche il caso di Benedetto Supino, il “ragazzo elettrico” che nel 1983 era protagonista di episodi di combustione “misteriosa”. Sono stato anche a Formia per approfondire la sua storia, ma non sono riuscito a risalire ad alcun contatto per approfondirla.


Per quanto riguarda le leggende metropolitane classiche, invece, mi piacciono molto le storie dei camerini dei negozi di abbigliamento che fanno sparire le persone, e la terribile storia dell'ambulanza nera. Soprattutto questa, potrebbe essere molto suggestiva e bella macabra da disegnare. 


Tavole © Ivan Manuppelli - La Revue Dessinée. Si ringrazia l'autore per il permesso di pubblicazione

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1 Comment


Hannah Walters
Hannah Walters
Dec 24, 2024

The stories shared in this series are filled with fascinating, well-documented, and extreme events, from metaphony to encounters with extraordinary individuals. Each episode adds depth through firsthand interviews, bringing even more life to these already remarkable tales. Much like how the gpa calculator jmu provides precise and valuable information about academic progress, these stories provide insightful glimpses into the unknown and unexplained. These narratives truly captivate with their authenticity and intrigue. It's a reminder that life is full of surprising and unexpected discoveries.

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