Articolo di Sofia Lincos
Quando Neil Armstrong morì, il 25 agosto 2012, tutto il mondo si unì per ricordare la sua grande impresa: grazie a lui, quel 21 luglio di 49 anni fa, l'uomo aveva messo piede per la prima volta sulla Luna. Ma in molti paesi musulmani l'astronauta statunitense è ricordato anche per un altro fatto: la sua segreta conversione all'Islam.
Da tempo infatti circola una leggenda secondo cui Neil Armstrong, durante la sua celebre passeggiata sulla Luna, avrebbe udito il tradizionale invito alla preghiera islamica diffuso dai muezzin. Così racconta la storia, ad esempio, WikiIslam:
Quando Neil Armstrong e la sua squadra camminarono sulla Luna, udirono dei suoni in uno strano linguaggio che non capirono. Quando poi Neil Armstrong visitò l'Egitto, udì l'adhan, e esclamò: "E' incredibilmente simile a quello che ho sentito mentre ero sulla Luna". Un amico egiziano gli disse che quello era il suono dell'adhan (il richiamo alla preghiera islamica). E Neil Armstrong immediatamente divenne musulmano a causa di questa esperienza.
Questa storia è diffusa almeno dagli anni '80 ed è stata ripresa, nel tempo, da molte testate giornalistiche in tutto il mondo. Curiosamente sembra riguardare solo Neil Armstrong e non i suoi compagni Buzz Aldrin e Michael Collins. In una versione più elaborata della storia Neil Armstrong, dopo essersi convertito all'Islam, avrebbe preso stabilmente residenza in Libano: una confusione, probabilmente, originata dal fatto che dopo la sua impresa l'astronauta statunitense visse per molti anni a Lebanon, in Ohio.
Quel che è certo, comunque, è che il primo uomo a camminare sulla Luna si trovò a dover smentire molte volte la sua conversione all'Islam, di persona o tramite suoi portavoce.
Nel marzo 1983 il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, ad esempio, mandò a tutte le sedi diplomatiche un memorandum in cui si informava della diceria:
1. L'ex-astronauta Neil Armstrong, ora ritirato a vita privata, è stato oggetto di articoli di stampa in Egitto, Malesia e Indonesia (e forse altrove) che sostenevano la sua conversione all'Islam durante la sua missione sulla Luna nel 1969. Come risultato di detti articoli, Armstrong ha ricevuto comunicazioni da singoli e organizzazioni religiose, e un tentativo di approccio da parte di almeno un Governo, sulla sua possibile partecipazione a attività islamiche. 2. Pur sottolineando il suo forte desiderio di non offendere nessuno o mostrare mancanza di rispetto per qualsiasi religione, Armstrong ha avvisato il Dipartimento che quei racconti sulla sua conversione all'Islam sono inesatti. 3. Se l'ufficio riceve domande in merito, Armstrong ha chiesto che si informi educatamente ma fermamente il richiedente che non si è convertito all'Islam e che non ha attualmente programmi o desiderio di viaggiare oltreoceano per partecipare ad attività religiose islamiche.
La leggenda dell'adhan sulla Luna ha continuato a circolare negli anni, nonostante il rilascio dei file audio completi della missione Apollo 11 da parte della NASA (e quindi la possibilità, per chiunque, di verificare l'assenza di suoni particolari) e nonostante le missioni effettuate da veri astronauti di religione islamica (come ricorda ad esempio il libro Space Science and the Arab World, di Jörg Matthias Determann). Nel 2005 Armstrong si trovò nuovamente a doverla smentire in occasione del Global Leadership Forum di Kuala Lumpur, in Malesia. Ma inutilmente, visto che voci sulla sua conversione riappaiono periodicamente sul web (andando a cozzare, per inciso, contro quei complottisti, presenti anche nel mondo musulmano, che ritengono invece le missioni Apollo mai avvenute).
Armstrong comunque non è l'unico personaggio celebre a essere oggetto di voci di questo tipo. La sua presunta conversione, infatti, si inserisce in una lunga tradizione di leggende simili. Stefano Bigliardi, professore di filosofia presso l'Università Al Akhawayn di Ifrane in Marocco, spiega nel suo La mezzaluna e la Luna dimezzata (Quaderni del CICAP, 2018):
Un motivo ricorrente del complottismo popolare nel mondo musulmano è quello della "grande personalità occidentale" convertita in segreto all'Islam (o perlomeno molto vicina all'Islam) e per questo violentemente ostacolata o uccisa.
Voci simili hanno riguardato, nel tempo, Diana Spencer, Michael Jackson, il Principe Carlo d'Inghilterra, Thomas Jefferson e Jacques Cousteau. E anche un personaggio decisamente nostrano, come racconta sempre Bigliardi:
In Italia, del tutto simile alla storia di Lady D è quella secondo cui uno dei figli di Gianni Agnelli (1921-2003), Edoardo (1954-2000), sarebbe stato fatto uccidere dal "ramo ebraico" della sua potentissima e facoltosissima famiglia in seguito alla conversione all'Islam.
Edoardo Agnelli, si ricorderà, morì suicida buttandosi dal viadotto di Fossano, nel cuneese, il 15 novembre 2000; ma da quel momento entrò a far parte del variegato mondo delle leggende metropolitane. Il documentario sul suo presunto omicidio è un cult della tv iraniana, e il Museo dei martiri dell’Islam di Teheran conserva tuttora un ritratto dedicato all’erede Fiat.
Come nel caso di Neil Armstrong, le leggende sono dure a morire.
Si ringrazia Stefano Bigliardi per i contributi all'articolo Foto NASA, da Wikimedia Commons, pubblico dominio
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