top of page
Cerca
  • Immagine del redattoreRedazione

L'orrore che swippa su Tinder


Tinder è una delle più usate app di incontri. Creata nel 2012, ha milioni di contatti al giorno, basati sul meccanismo d’interazione dello swiping, cioè dello scorrimento a destra o a sinistra sullo schermo dello smartphone.


Anche per il suo enorme successo, intorno a questo prodotto informatico si è sviluppata una lunga serie di leggende metropolitane, di solito di carattere horror.


Si tratta di quello che gli esperti chiamano folklore in the making, anche se alcune storie che girano intorno a Tinder a ben vedere sono rielaborazioni di leggende che già circolavano prima della nascita della app.


Quando diciamo folklore in the making intendiamo quelle storie che stanno prendendo una forma e che stanno per passare stabilmente alla tradizione orale e scritta del nostro genere. Con un’avvertenza: uno dei “papà” dello studio delle leggende metropolitane, Jan H. Brunvand, quando fece la sua prima raccolta delle nostre storie dedicò un capitolo al folklore in the making, solo per rendersi conto, tempo dopo, che buona parte di quei racconti si erano già formati e che giravano in forma stabile da tempo. Lo stesso potrebbe valere per le narrazioni di cui vi parliamo oggi, incentrate sul tema del dating ad alto rischio tramite l’app di incontri popolare in mezzo mondo.


Storie spaventose e orribili, che circolano sui social network e passano di bocca in bocca e da un cellulare all’altro come monito ad esser cauti... Ma non preoccupatevi, in realtà nessun utente Tinder è stato maltrattato per farvi avere questi cinque racconti.



1) Cenette indimenticabili


Questa è una versione recente di questa leggenda. E’ infatti apparsa il 19 gennaio sull’account Twitter dell’utente Missy Deyo:


Il mio compagno di stanza mi ha appena raccontato la PIU’ AGGHIACCIANTE storia su un incontro via Tinder al quale sia mai andata la sua amica di Università, a Toronto! A quanto pare aveva incontrato questo tipo di Toronto & allora è andata a casa sua. La casa aveva pochissimi mobili & non sembrava che qualcuno ci vivesse davvero. Ha cucinato per lei & poi sono stati insieme. Quando è andata a casa si è sentita malissimo. E’ svenuta & è andata all’ospedale. E’ venuto fuori che il tipo le aveva dato da mangiare CARNE UMANA! Quando la Polizia è andata in quella casa era stato portato via tutto & il vero proprietario dell’appartamento ha detto che era UN APPARTAMENTO DA AFFITTARE! Non lo hanno mai preso! Poi il mio compagno di stanza ha detto che un giorno tempo dopo ha letto che la stessa storia era successa a Niagara! O mio Dio, non lascerò mai più che nessuno cucini per me!!

Alcune varianti potete leggerle qui e qui. In alcune versioni il cibo ha un sapore strano, e si scopre poi che la cenetta era a base di carne umana imbalsamata: guarda che combinazione, l’uomo lavorava all’obitorio. In altre occasioni la cenetta si rivela ottima, ma il ricovero che ne consegue è dovuto a batteri che avevano contaminato le pietanze. Un esame appurerà che si trattava di germi che si sviluppano solo sulla carne umana...



2) Il massaggio romantico


Questo secondo racconto è stato postato su un account Twitter attribuito a una donna di Filadelfia, sulla costa atlantica degli Stati Uniti, il 19 dicembre dell’anno scorso:


Ragazzi, volete sentire una storia horror da Tinder? No, vabbè, ve la dico lo stesso. La sorella di un’amica della mia compagna di stanza aveva un appuntamento via Tinder con questo tizio e le cose andavano bene! Bene fino al punto che sono tornati a casa sua lei si è stesa pancia in giù e lui ha cominciato a massaggiarle la schiena quando le è arrivata una chiamata dalla sua compagna di stanza che le diceva “ehi mi sono chiusa fuori, per favore puoi farmi entrare?” e siamo nella parte nord di Filadelfia, alle 3 del mattino, così non è che questa ragazza poteva stare fuori, nei sobborghi, e quindi ha detto al tipo di Tinder che voleva massaggiarla, “mi spiace, devo andare”, e allora lui: “no, rimani”, e lei: “non posso lasciarla fuori”, e lui: “davvero, resta, siamo appena agli inizi”. Lei ha cominciato a sentirsi a disagio con lui, e lui: “tesoro, fuori fa freddo”, così lei è CORSA FUORI. Ha fatto entrare la compagna di stanza e sono andate a casa. La schiena le faceva UN MALE BOIA e non ricordava di esser caduta, di essersi fatti strappi o che le fosse capitato qualcosa alla schiena. Ha fatto una doccia calda sperando di sentirsi meglio. La schiena le fa ancora malissimo. Le ha domandato che diavolo è successo, così ha chiesto alla compagna di stanza di guardare che cosa aveva la schiena, la compagna di stanza ha controllato e ha detto MERDA!... la schiena era coperta di lividi neri e porpora. Cacchio… l’hanno portata in Pronto soccorso e le hanno chiesto se era caduta o cosa cazzo era l’ultima cosa che aveva fatto con la schiena. Ha detto che le avevano fatto un massaggio. Era confusa. I medici le hanno fatto di corsa degli esami e quando sono tornati le hanno detto: “ehi, risulta che quel tipo ti ha massaggiato con una CREMA SPECIALE PER CACCIATORI che serve per separare I TUOI MUSCOLI DALLE OSSA… negli Stati Uniti è vietata, e i lividi sono dovuti al fatto che la CARNE DELLA TUA SCHIENA SI STA SEPARANDO DALLE OSSA.
Hanno detto che i cannibali la usano spesso e che non era la sola persona arrivata in Pronto soccorso con la stessa storia. Quindi stava diventando un filetto di ragazza bianca trofeo di caccia delle badlands di Filadelfia nord. Fine.

Una della caratteristiche di questi racconti è la grande capacità di mettere a fuoco ciò che più interessa dire trascurando alcuni dettagli macroscopici. Ad esempio, nel nostro appuntamento Tinder: se il potenziale cannibale ti fa un massaggio con un crema che, applicata, separa addirittura la carne dalle ossa, lo fa… a mani nude? Capiamo però che un paio di bei guanti protettivi avrebbe potuto guastare il romanticismo del momento, e soprattutto la tenuta del racconto...



3) Cenette indimenticabili / 2


Quest’altro racconto è apparso nel dicembre 2017 sul sito inglese The Tab:


La storia va così: questa ragazza incontra un tizio su Tinder, tutto procede bene e dopo tre incontri lui la invita fuori per cena. Giusto prima del dolce lei comincia ad avere crampi alla pancia e realizza che sta per farsela addosso. Come quando hai preso un caffè e una sigaretta e ti senti come se l’intestino stesse per uscirti completamente di fuori. A metà strada per la porta del bagno perde il controllo e la fa dappertutto. Questo tipo è stranamente carino su questa cosa, le porta vestiti puliti e un asciugamano e ci scherza su come se le fosse appena scappato un ruttino. Quando lei esce dal bagno capisce il perché. Lui è lì, in piedi, con la faccia immersa nei suoi pantaloni sporchi, il petto che affoga in quella roba marrone. Sfortunatamente non si tratta di Nutella, e lui le aveva cosparso il cibo di lassativi.

Alternativa e insieme complementare rispetto a una sessualità che sfiora, letteralmente, la morte, in queste leggende metropolitane la protagonista è una sessualità sporca - che più sporca non si può.



4) L’orrore in cantina


La storia che segue è apparsa su Jezebel, un sito rivolto al pubblico femminile, nel febbraio 2017:


La prima versione che ho sentito inizia con una ventenne trasferitasi da poco a Boston per iniziare il suo corso di laurea. Una zia, in viaggio in Europa per un mese, le offre la casa nei sobborghi come sistemazione d’emergenza fino a quando non troverà qualcosa di più stabile e di più centrale. Subito dopo il trasloco la donna comincia a sentire dei rumori strani, ma li associa alla solita storia dell’”assestamento” delle vecchie costruzioni. Però il disagio continua, e allora, per tranquillizzarsi, decide di telefonare al padre. Lui è d’accordo che probabilmente non è nulla, ma le consiglia di chiamare la Polizia - non si sa mai - e di chiedere un controllo.

La donna chiama il 911 e spiega le sue preoccupazioni al responsabile delle pattuglie, anche se dice che probabilmente “non è nulla”. Quello le chiede se è sola in casa, lei risponde di sì, e lui concorda sul fatto che magari è solo una sua paranoia, ma promette di mandarle un agente appena possibile. Però si tratta di una sera complicata, e quindi probabilmente ci vorrà una quarantina di minuti prima che arrivi. Nel frattempo, il responsabile acconsente a rimanere in linea con la donna in caso di qualche emergenza. Non più di tre minuti dopo, un intero gruppo di auto della Polizia arriva sgommando nel cortile della zia. La Polizia ispeziona la casa e trova un uomo in cantina, insieme ad un intrico di attrezzi sinistri che potevano essere usati per torturare o per smembrare un corpo umano. Dopo aver visto il delinquente, la donna lo riconosce subito come un uomo incontrato poco tempo prima via Tinder. L’uomo aveva rotto i contatti, ma aveva saputo che lei viveva sola dopo aver avuto con lei un incontro strano ma non troppo allarmante.

Il responsabile delle pattuglie - questo dice la storia - fingeva durante la telefonata al 911, visto che aveva sentito degli strani rumori sulla linea fissa della donna, ossia nient’altro che il suono di qualcuno in ascolto. Dicendo che la Polizia sarebbe arrivata dopo quaranta minuti, il funzionario sperava di cogliere l’intruso di sorpresa, prima che potesse mettere in atto qualche violenza.

Se volete una versione più recente (aprile 2018), allora andate sul sito del sito del Daily Mail, il tabloid inglese da sempre paradiso di ogni appassionati di leggende urbane. In altre versioni il serial killer in cantina ha appena costruito una gabbia per la protagonista della storia, oppure ha foderato completamente il primo piano dell’abitazione con teloni di plastica (in puro stile Dexter, per non lasciar tracce dell’omicidio in programma)...


Nell’ambito del grande contenitore delle leggende horror, questa storia è centrata sul motivo del criminale nascosto in cantina, o nel ripostiglio, di solito scoperto in modi più o meno fortuiti, oppure perché le forze dell’ordine, come in questo esempio, sono messe in allarme in maniera involontaria dalla vittima, che conserva la sua innocenza per l’intera durata della narrazione (addirittura, qui, finché non riconosce l’uomo della cantina in un suo potenziale fidanzato).



5) Attrazione fatale


Questa è una vicenda che, almeno in questa variante, è circolata parecchio in Norvegia nella primavera del 2017:


Una donna (l’amica di un’amica, naturalmente) incontra un uomo mentre si trova fuori città per una notte. Una cosa tira l’altra, così ha finito per fare sesso con quello. Più tardi la donna si è sentita male. E’ andata dal dottore, che l’ha visitata e le ha spiegato che era stata “infettata dai vermi dei cadaveri”. In seguito un’indagine ha accertato che lo sconosciuto con cui aveva dormito faceva il patologo in un ospedale vicino. Prima che con lei, quell’uomo quello stesso giorno aveva avuto rapporti con un cadavere in decomposizione.

Qui non è menzionata esplicitamente Tinder, ma numerose versioni parlano invece di un appuntamento progettato tramite l’app. Altre varianti possono essere lette su Twitter qui e qui (dicembre 2018 e gennaio 2019): lui le viene in faccia, lei il giorno dopo nota uno sfogo sulla pelle, e il medico le rivela che si tratta di parassiti che si possono avere solo facendo sesso con animali o con cadaveri (il tipo lavora all’obitorio). Un’altra trattazione ironica della nostra storia, accompagnata da ulteriori variazioni sul tema, risale invece al febbraio 2017 e fu pubblicata da Elite Daily.


Le infestazioni di invertebrati di grande dimensioni, anche se estremamente rare, esistono nella realtà. Qui trovate un caso rarissimo in cui sotto la pelle di una turista inglese recatasi in Uganda sono stati scoperti esemplari di larve di Cordylobia rodhaini. Ma naturalmente si tratta di eventi dalla dinamica del tutto diversa da quella delle nostre leggende.


In questo caso, un argomento tabù come la necrofilia si unisce a moniti impliciti contro la promiscuità sessuale che, nel racconto, non conduce soltanto all’AIDS o a malattie contagiose di più antica data ma, quasi alla lettera, ad un terrificante incontro con la morte.


* * * * *


Quelle selezionate sono cinque storie dai tratti estremi: dalle varianti del comportamento sessuale più peculiari (coprofilia, necrofilia) a quelle incentrate su appuntamenti con l’uomo sbagliato (perché la vittima di norma è una donna), serial killer o cannibale che sia.


Pessimi appuntamenti su Tinder ovviamente possono capitare e alcuni episodi di cronaca nera hanno effettivamente riguardato persone conosciute tramite la celebre app... Ma le vicende che abbiamo riportato, nonostante la loro diffusione, non sono mai avvenute. Il loro successo testimonia la diffidenza verso un mezzo di comunicazione moderno, a volte malvisto, che permette di incontrare potenziali partner sulla base della sola apparenza fisica. Come negli antichi cautionary tales, le storie di appuntamenti finiti male sembrano mettere in guardia contro l’estraneo, la persona sconosciuta, che anche se attraente potrebbe rivelarsi un omicida in incognito o un entusiasta mangiatore di carne umana.

3.358 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti
bottom of page