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Panico per i peni spariti nel Ghana



Articolo di Sofia Lincos e di Giuseppe Stilo


È ricomparsa nel Ghana, in Africa occidentale, una leggenda dal contenuto particolarmente oscuro e che ha spesso causato disordini, linciaggi, arresti e accuse di ogni genere. Si tratta della storia dei furti di peni, che circola in varie parti del continente almeno dagli anni ‘70 del secolo scorso, e che a periodi alterni si ripete, a volte con esiti tragici. Il motivo di fondo della narrazione è questa: ci sarebbero individui dotati di poteri magici, di solito riuniti in gruppi iniziatici segretissimi, a volte sostenuti da leader politici o religiosi, che attentano alla virilità degli africani, inducendo il pene a sparire definitivamente, oppure, in molti casi, a rientrare nell’addome per un certo periodo.


La diffusione e la persistenza della storia, che include un numero spropositato di testimonianze dirette delle vittime di presunti stregoni, è stata oggetto di grande attenzione da parte degli antropologi. Fra tutti, il francese Julien Bonhomme, che nel 2009 ha dedicato alla storia del fenomeno e alla sua interpretazione un intero libro, Les Voleurs de sexe. Anthropologie d’une rumeur africaine, pubblicato dalle edizioni Seuil di Parigi (qui ne trovate la traduzione inglese).

Più o meno dal 25 marzo 2024, in Ghana è esploso un nuovo panico di questo tipo, a quanto pare di grande portata.


Teatro in cui spesso i racconti sono stati ambientati, le strade e i mercati affollati di zone come quelle di Kasoa e Madina, un grosso centro che rientra nell’area di Accra, la capitale. In un video, un gruppo di persone prende a schiaffi un giovane accusandolo di essere all’origine di alcune delle “sparizioni”. L’amministrazione del distretto in cui ricadono le località, quello di Awatu Senya, si è visto costretto ad emettere un comunicato in cui affermava di aver svolto accertamenti presso gli ospedali locali, verificando che nessuno si era presentato denunciando lesioni, sintomi o altre patologie in qualche modo collegabili ad aggressioni come quelle di cui si parlava.


Ma non è tutto: la polizia ha proceduto ad arrestare nove persone, accusandole di aver diffuso voci pericolose e di aver contribuito ad attacchi contro innocenti accusati dei “furti”. Sei su nove tra i fermati venivano dalla cittadina di Kasoa, nella parte centrale del Ghana – sembra essere stato quello l’epicentro del panico – altri due da Ashaiman, nei pressi di Accra, e uno da Nkawkaw, più ad est. Il 12 aprile, tre degli arrestati a Kasoa sono stati condannati a tre mesi di carcere a testa, mentre nella zona anche i leader delle comunità musulmane si mobilitavano per convincere i loro fedeli a non credere alle voci circolanti.


Uno dei casi avvenuti a Kasoa è particolarmente interessante: il 29 marzo un uomo era stato fermato da due degli accusati mentre andava sul suo triciclo a pedali; l'uomo aveva dato un passaggio ai due, ma questi avevano cominciato a raccontargli la storia della scomparsa dei peni con particolare insistenza, tanto che dopo un po’ il guidatore, spaventato, aveva cominciato a sentirsi la pelle bruciare e aveva visto ritirarsi il suo pene. Nel vicino ospedale, però, avevano certificato che la presunta vittima era sanissima, anche se terrorizzata.


Uno psichiatra ghanese, Albert Sedohia, che già aveva seguito in passato analoghe ondate di voci, ha dichiarato al servizio della BBC in inglese pidgin che nel paese queste fasi di panico si verificano in media ogni cinque anni; molte delle persone da lui ascoltate sostengono che il pene non scompare definitivamente, ma che si ritira nel corpo per ricomparire nel giro di qualche giorno – cosa che, naturalmente, permette di mantenere il senso del racconto in mancanza di un effetto definitivo e medicalmente constatabile.


Più in generale, le accuse di pratiche stregonesche sono frequenti in diverse regioni del Ghana, in specie nel nord. Come ha spiegato nel 2023 su The Conversation Claudia Lorenzo Rubiera, malgrado l’approvazione da parte del parlamento ghanese di una legge che punisce severamente chi accusa o incita odio e azioni contro le persone che incappano in queste accuse, le origini culturali complesse e multiformi vanno tenute in conto per capire, interpretare e far fronte ai pericoli assai concreti che queste ondate di panico possono comportare, come capitato di nuovo con le storie di peni scomparsi. 


Immagine in evidenza: strade affollate di una città del Ghana, di jozuadouglas, da Pixabay


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