
Articolo di Paolo Toselli
Quando 25 anni fa mi fu commissionato un libro sulle leggende metropolitane dall’editore Sonzogno, il tema principale, anzi unico, doveva essere il sesso. La mia prima reazione fu di imbarazzo, non tanto per l’argomento, ma per la difficoltà di reperimento di materiale sufficiente per un intero saggio. Ero alle prime armi e non avevo ancora avuto modo di rendermi conto delle molteplici narrazioni su cui avrei potuto dissertare.
Di fatto, con mia gratitudine, il sesso fu relegato ad un solo capitolo, il primo, che si apriva con la sezione intitolata “Gli amanti incastrati: cento varianti sul tema”, ossia le vicissitudini di una coppia di amanti clandestini che rimangono “incollati” durante le loro effusioni, a tal punto da dover ricorrere all'aiuto di un medico per separarsi.
Malgrado in ogni pronto soccorso d’Italia, e non solo, proliferino storie simili, c’è molto di leggendario in questi racconti e poco di reale. Ma l’incastro incestuoso è talmente radicato nell’immaginario popolare che un incidente occorso in un’abitazione alla periferia di Ancona lo scorso agosto, quando un uomo di mezza età durante un rapporto sessuale con il compagno, nella concitazione del momento e per la troppa foga si è procurato un’emorragia alle parti intime che ha richiesto l’intervento del 118 ed il trasferimento al pronto soccorso, in rete si è trasformato nell’ennesimo caso di amanti “incastrati". L’uomo dopo un breve ricovero è stato dimesso.
Storia diversa dall’altra parte del mondo. A inizio estate, lo scorso 15 giugno, si diffondeva anche in Italia la notizia, proveniente dal Kenya, circa una coppia di amanti clandestini che si erano dati appuntamento in un albergo di Kitale. Gli ospiti dell’hotel, allarmati dalle urla provenienti da una delle stanze, avevano avvisato la direzione. Chiamata la polizia, al loro arrivo gli agenti avevano trovato la coppia indissolubilmente “attaccata”. Solo l’intervento dei medici sarebbe stato liberatorio.
Secondo quanto riferito dal tabloid britannico “Daily Mail” gli amanti sarebbero stati arrestati e in un secondo tempo sarebbe stato scoperto che la moglie dell’uomo aveva ingaggiato uno stregone per “incastrare” il marito in flagrante!
I media locali hanno diffuso anche delle immagini e un filmato con i presunti protagonisti dell’assurda vicenda, stregone compreso. Da sottolineare che una storia simile, ambientata in un’altra città del Kenya, era già circolata nell’aprile dello scorso anno.
Episodi simili, riferiti anche nella nuova edizione de “La famosa invasione delle vipere volanti”, da pochi giorni disponibile anche in versione cartacea in libreria, sono proliferati negli ultimi anni arricchendosi proprio di quelle imbarazzanti riprese video che in tempi passati erano del tutto assenti e che dovrebbero "dimostrare" la realtà fattuale di queste storie. Un’altra evoluzione delle nostre beneamate leggende che si adeguano prontamente alle nuove tecnologie per la loro diffusione.
Ma, lo sappiamo benissimo. anche un video può essere una messa in scena. Certo è che, anche in questo caso, la modernità si fonde perfettamente con le antiche credenze di alcune regioni africane dove l’incantesimo dell’”incastro” è noto e praticato da secoli. Il rituale, ad esempio, in Nigeria è conosciuto come “Magun” - letteralmente "non scalare" o meglio “non saltarmi addosso”. Difficile, per noi occidentali, reprimere lo scetticismo e affrontare questi episodi.
Ma, di conserva, senza porci tanti dubbi, siamo predisposti ad accettare come vere molte altre storie.
Comments