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Dove saresti se non ti avessi sposato?




articolo di Sofia Lincos e di Giuseppe Stilo


L’8 marzo scorso, Giornata internazionale dei diritti della donna, è circolato molto un meme che rappresentava Winston Churchill e sua moglie, Clementine Hozier, accompagnati da questo aneddoto:


Un giorno la coppia Churchill passeggiava a Londra. Le persone salutavano e scambiavano due parole con il Primo Ministro. Uno spazzino, invece, salutò soprattutto la signora Churchill e i due rimasero da parte per un po’ in una conversazione familiare. Poi Churchill chiese a sua moglia cosa aveva da parlare con uno spazzino per così tanto tempo.
“Ah… era innamorato di me tanto tempo fa, gli rispose”.
Churchill ridestato le disse: “Vedi, se lo avessi sposato, oggi saresti la moglie di uno spazzino”.
La signora Churchill guardò suo marito stupita e disse le parole leggendarie: “Ma no, tesoro, se l’avessi sposato, oggi sarebbe il primo ministro.

Definendo quelle parole “leggendarie”, l’autore del meme aveva perfettamente ragione. L’aneddoto è in circolazione da anni, soprattutto negli Stati Uniti, ma probabilmente è proprio a causa del recente successo del meme che un calciatore celebre come Mihajlovic lo ha usato in una conferenza stampa tenuta il 19 marzo. Confrontatelo, ad esempio, con questa storia, pubblicata nel 2011 dall’Huffington Post (con la premessa, però, che si trattava di un raccontino raccolto su internet, presumibilmente apocrifo):


Una sera, il Presidente Obama e sua moglie Michelle decisero di fare qualcosa di diverso dal solito e di andare a una cena casual in un ristorante che non fosse troppo lussuoso. Dopo essersi seduti, il proprietario del ristorante chiese al capo dei servizi di sicurezza del presidente se poteva parlare con la First Lady in privato. Lui acconsentì, e Michelle chiacchierò con il titolare. Quando tornò al tavolo, il presidente Obama chiese a Michelle perché il proprietario fosse così interessato a parlarle. Lei rispose al marito che, quando erano ragazzi, lui si era perdutamente innamorato di lei.
“Quindi, se lo avessi sposato”, disse il presidente Obama, “Ora saresti la proprietaria di questo delizioso ristorante”.
“No”, rispose Michelle, “Se lo avessi sposato ora lui sarebbe stato il presidente”.

Prima della coppia Obama, comunque, questa divertente parabola sull’influenza delle donne sul successo dei mariti aveva già visto al loro posto tanti altri vip. Di solito, il protagonista maschile è un uomo di successo - il direttore di una grande azienda, oppure un politico di potere. L’ex-fidanzato della moglie fa invece un lavoro assai più modesto, il più delle volte manuale: è uno spazzino, oppure un benzinaio, o magari un lavoratore edile. All’antico spasimante di Michelle Obama va un po’ meglio: è il proprietario di un bel ristorante, però “non troppo lussuoso”.


Il messaggio della storia è tuttavia sempre lo stesso: dietro un grande uomo, c’è sempre una grande donna. Nello svolgersi della trama, il ruolo femminile viene riconosciuto: è lei ad avere l’ultima parola, anche se, in modo un po' paradossale, in molte versioni (come quella di Churchill) non viene nemmeno ricordata per nome.


Tra i protagonisti della leggenda, compaiono spessissimo le coppie presidenziali degli Stati Uniti: qui trovate, ad esempio, una versione con Bill e Hillary Clinton (l’ex, questa volta, lavora in un distributore di benzina). La storia è circolata anche in italiano: a parlarne è stato, ad esempio, L’Occidentale, in un articolo del 2007 dedicato all’Hillaryfobia e all’idea che il marito fosse in realtà un burattino nelle mani della First Lady.


Vale la pena di ricordare una barzelletta che andava forte negli States durante la presidenza Clinton. Ad una stazione di servizio, Bill vede la moglie chiacchierare con un suo vecchio boyfriend, che ora fa il benzinaio e le dice: “Pensa Hillary, se lo avessi sposato, ora saresti la moglie di un benzinaio”. Ed Hillary senza scomporsi: “Bill, se l’avessi sposato, ora sarebbe lui il presidente”.

Il sito di debunking Snopes ha trovato un bel campionario di storielle simili: scopriamo così che la vicenda ha avuto per protagoniste sia Laura che Barbara Bush, le mogli dei due presidenti, padre e figlio, ma anche personaggi meno identificabili, come “la moglie del presidente di una grossa banca”. Non ci sono, infatti, soltanto presidenti degli Stati Uniti nei panni della coppia di successo: leggende analoghe hanno interessato David Dinkins, primo sindaco afroamericano di New York, o un più generico “sindaco di Filadelfia”. Un’altra variante dell’aneddoto è stata raccontata in prima persona dal generale statunitense Carl E. Vuono, come un fatto davvero accaduto a lui stesso.


Altrettanto celebre la versione comparsa in un libro del franchise Brodo caldo per l’anima, specializzato in “storie che scaldano il cuore e confortano lo spirito” (lo avevamo già menzionato nel caso del bambino convinto di dover essere dissanguato). Il volume in cui compare l’aneddoto è Chicken Soup for the Couple’s Soul, del 1999. Il protagonista maschile questa volta è Thomas Wheeler, CEO della compagnia di assicurazioni Massachusetts Mutual Life. E ancora una volta, dopo aver incontrato un ex -fidanzato a una stazione di rifornimento, ecco la battuta finale:


“Sei stata fortunata che sia arrivato io”, si vantò Wheeler. “Se lo avessi sposato, saresti la moglie di un benzinaio invece che di un amministratore delegato”.
“Caro”, replicò la moglie, “Se lo avessi sposato, sarebbe lui l’amministratore delegato, e tu invece lavoreresti ad una pompa di benzina”.

Questa storia, insomma, circola ormai in tutte le salse. È menzionata anche in un articolo scientifico del 2017, comparso su Humanities and Social Sciences Communications (una rivista del gruppo Nature). Gli autori, Gérard Hirigoyen e Amélie Villeger, affermano che la leggenda “sottolinea l'influenza determinante che una donna può avere nella coppia”. Eppure, non possono fare a meno di evidenziarne anche un lato più problematico, quello che era già stato messo in luce da Barbara Mikkelson nel suo articolo per Snopes: l’idea, cioè, che il ruolo della donna non sia quello di conseguire il successo in prima persona, ma di aiutare il proprio uomo nella scalata. Scrive Mikkelson:


Mentre, a prima vista, la storia sembra confermare che è la moglie artefice del successo dell’uomo [...] a un livello più profondo tende a confermare il pregiudizio popolare secondo cui l'unico vero obiettivo di una donna ambiziosa sarebbe quello di operare dietro le quinte per garantire il successo al coniuge. Non è lei a dover lavorare per diventare presidente o direttore di banca o amministratore delegato di un'azienda fiorente; il suo compito è invece quello di guidare l'uomo che sposa a quelle altezze, mentre il posto che le è stato assegnato è di stare in adorazione e in silenzio al suo fianco, quando fioccano gli allori.

Leggende metropolitane dalla duplice lettura, dunque, che possono al tempo stesso esaltare il ruolo della donna e limitarne l’ambito d’azione: c’è tutto questo, dietro al meme su Winston Churchill e Clementine Hozier. È anche per questa ambivalenza che abbiamo voluto presentarvelo: le storie che ci raccontiamo riflettono la nostra società, i suoi pregiudizi, i ruoli che assegniamo ai generi e alle persone e, non ultimo, ai suoi slittamenti in un senso o nell’altro, come sembra accadere in questo caso. Vale la pena rifletterci un po’ su.


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