Articolo di Sofia Lincos e di Giuseppe Stilo
Il CeRaVoLC aveva intuito fin quasi da subito che il “fenomeno Samara” avrebbe avuto dimensioni importanti, e che probabilmente ci saremmo trovati da studiare in diretta un bel caso di mania collettiva di breve durata, un fad, o craze, come si chiama in inglese, e che questa mania avrebbe riguardato direttamente gli argomenti che studiamo.
Però non sospettavamo che il fatto di travestirsi da Samara, la bambina-fantasma del film The Ring, andando in giro per città e paesi, al buio, esponendosi sovente a reazioni violente, sarebbe diventato uno dei fenomeni più intensi che la storia sociale italiana recente ricordi.
Mentre vi ricordiamo il nostro primo intervento sulla questione, oggi vi raccontiamo la fase “esplosiva” della Samara-mania, che ormai lambisce il nord Italia ed è arrivato sulla gran parte dei quotidiani e degli organi d’informazione. I rimandi ai vari episodi che vi forniremo non possono e non vogliono avere pretese di completezza: il loro numero cresce di ora in ora, e in molti casi sarebbe ozioso allungare liste già lunghe. Cercheremo invece di attirare l’attenzione su alcune caratteristiche che si stanno delineando, sempre tenendo presente che scriviamo davvero quasi… live.
Lo tsunami Samara
Possiamo ora dire che il fenomeno Samara è letteralmente esploso, complici probabilmente il fine settimana e le condizioni meteorologiche ancora estive su buona parte dell’Italia centro-meridionale, domenica 1° settembre.
Per darvene un’idea, ecco alcune delle località interessate in quelle ore alle comparse del fantasma: Salerno (dove la cronaca ammonisce che il calciatore della Lazio, Luciano Re Cecconi, nel 1977 finì ucciso per aver giocato uno scherzo, inscenando una finta rapina con pistola giocattolo), e, nella stessa provincia, Pontecagnano, Eboli e Scauri, Lamezia Terme (Catanzaro), Barcellona Pozzo di Gotto (Messina), Partinico (Palermo) Piazza Armerina (Enna). A Poggiomarino di Napoli, verso le 22.30 i Carabinieri devono intervenire (uno dei primi casi di raduni di massa, che poi si moltiplicheranno), perché la folla si è raccolta intorno ai binari della Circumvesuviana nel tentativo di vederla.
Anche a Canosa di Puglia viene avvistata Samara, “un essere travestito” che vuole scatenare il panico. Il video proveniente da Torre Annunziata (Napoli), e a quanto pare girato il primo giorno del mese, è invece uno dei primi che mostra con chiarezza Samara portare con sé un lungo coltello.
Impossibile dire se sia un giocattolo, ma questo aspetto del fenomeno resta aperto e, come leggerete continuando, diventerà rapidamente una delle paure centrali della storia. Sempre a Torre, una ragazza sarebbe svenuta vedendo Samara nell’androne del suo condominio. E’ dunque accertato che almeno alcune persone che partecipano alla mania collettiva circolino mostrando oggetti atti ad offendere, o addirittura armi improprie? Al momento, malgrado i sospetti, non ci risulta un’evidenza inoppugnabile a tal proposito. Di molti coltelli, si sospetta trattarsi di giocattoli.
Avendo Napoli fra gli scenari privilegiati, quasi inevitabile la foto di Samara che gira in pieno giorno in scooter come terzo passeggero e senza casco (qui invece Samara se ne va in giro in moto da sola, mentre la gente commenta lo spettacolo), e da Catania si invita Samara a essere più prudente, visto che (la cosa sarà notata più volte da altri osservatori, e con maggior serietà, per diverse località colpite dalla mania), lo spettro sembra avvezzo a frequentare le aree più popolari e a volte disagiate degli agglomerati urbani.
Anche a Foggia, nella notte fra l’1 e il 2, scene di paura. Una testimone descrive la fuga delle ragazzine spaventate da Samara in zona Sacro Cuore. Le apparizioni si susseguono, oltre che nel capoluogo, anche in altre località della provincia foggiana come Ippocampo, San Severo, Stornara e Cerignola. Il sindaco di Apricena la mattina del 2 settembre contatta Carabinieri e Polizia esprimendo il suo allarme per il fenomeno. Chiede adeguata sorveglianza per le strade del suo centro, e lo stesso fa in quelle ore un altro sindaco, stavolta salernitano, quello di Pellezzano, che allerta persino la Protezione Civile locale. “Misure urgenti” aveva annunciato la sera prima anche il primo cittadino di Pagani dopo diverse comparse in zona.
Una foto da Roma, intanto, colpisce parecchi per il suo carattere simbolico: Samara in piedi, accanto a un cassonetto che brucia, in zona Monti Tiburtini.

Qualcuno, in un certo senso al capo opposto di questa gamma di paure di vario genere, pensa che tutto sia da ricondurre a un’iniziativa commerciale che per ora si tiene in disparte e avente per sede - manco a dirlo - la città di Napoli, se non proprio il più adeguato Festival dell’Horror, in programmazione in città a metà settembre.
Una dimensione curiosa della nostra vicenda segnalata da numerose fonti è quella che potremmo definire della performance protetta. Samara in genere non agisce da sola. E’ la punta avanzata, e più esposta, di una squadra di amici, se non di familiari, che contribuiscono alla riuscita dell’opera. E a quanto pare, stando ad alcune testimonianze, a Napoli in certi casi le ragazze protagoniste sarebbero state accompagnate dalle madri. Sebbene su Youtube qualcuno pensi bene di assemblare le scene che proverebbero comportamenti violenti o potenzialmente tali delle Samare, allo stato dei fatti l’evidenza va in un’altra direzione: di norma ad avere la peggio sono le persone che si travestono, e che in numerose occasioni vengono aggredite senza apparente motivo. Al riguardo, questa sequenza proveniente da Roma (probabilmente dalla zona di San Basilio, stando alla cronaca cittadina de Il Messaggero del 3) sembra abbastanza eloquente.
E così via: il 2 settembre, nella zona di Centocelle, a Roma, una Samara viene acciuffata da alcuni giovani e strattonata: a quanto pare si tratta di una persona della zona, già nota “per le sue trovate”. Ad Aprilia (Latina), si fa vedere sia di giorno sia di notte, e su Facebook qualcuno promette di girare con un bastone, nel caso l’incontrasse.Il 4 sarà la volta, con altre visite, di Minturno e dello stesso capoluogo di provincia, Latina.
D’altro canto, nelle stesse ore, da Teano (Caserta), si vocifera di un altro incidente, in cui Samara sarebbe andata in giro brandendo un’ascia, mentre a Gizzeria (Catanzaro), una donna denuncia su Facebook che la sua bambina, dopo aver incontrato Samara per strada, era scappata rischiando di essere travolta da un’auto.
Ma dell’ascia di Teano, nessuna traccia.
Arrivano identificazioni e denunce
La piega presa dagli avvenimenti è stata tale che non c’è da stupirsi se ben presto le autorità hanno fatto ricorso a concrete azioni giudiziarie e di polizia. Ne conosciamo già quattro, con cinque persone coinvolte - tutte donne.
La prima ha avuto per scena Fluminimaggiore (Sud Sardegna), dove, dopo giorni di apparizioni (L’Unione Sarda, 3 settembre), i Carabinieri hanno identificato una turista tedesca di venticinque anni come responsabile delle azioni. Ad ogni modo, hanno dichiarato gli stessi militari, nel complesso non sembravano emergere comportamenti penalmente rilevanti.
A Niscemi (Caltanissetta), per una trentenne che da giorni si faceva vedere travestita, le conseguenze sono state più pesanti: il locale Commissariato di Polizia la denuncia per procurato allarme.
Nel terzo caso, a Cutro (Crotone), una Samara che da 24 ore si aggirava per il paese, viene bloccata e consegnata alle forze dell’ordine. Si tratterebbe anche in questo caso di una donna adulta: una trentenne residente in un paese vicino. I testimoni sospettano portasse un coltello. Si ignorano le decisioni delle forze di polizia, è possibile che sia stata lasciata andare senza conseguenze penali.
Il quarto episodio riguarda due donne di Lesina (Taranto), di 35 e 32 anni: sono identificate dai Carabinieri dopo che il 1° settembre avevano convinto la figlia di una delle due a impersonare Samara e l’avevano accompagnata in diverse location. In caserma, il 5 settembre vengono denunciate per procurato allarme.
Come si vede, le persone in qualche misura coinvolte non sono ragazzi. Sono donne di età comprese fra i 25 ed i 35 anni. Una nota interessante sul punto è giunta da Paola Nicolini, docente di sociologia dello sviluppo all’Università di Macerata:
E se a travestirsi non fossero adolescenti?
Per gli adulti può essere una forma di evasione e di disimpegno per cercare di stupire, una sorta di regressione a comportamenti primordiali.
Al di là delle ragioni più o meno presunte di chi impersona Samara, quasi tutti i commenti degli esperti interpellati sulla questione si concentreranno sugli adolescenti, sulle loro ansie, problemi educativi, addirittura su un loro “smarrimento del senso della vita”. Dimenticando, però, che il fenomeno Samara non è portato avanti solo dai millenials, ma anche da persone adulte, come è evidente dai fermi di polizia.
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Fra l’1 e il 2 settembre Samara è dilagata anche nella parte più occidentale della Sicilia, che fino a quel momento era rimasta un po’ al riparo: sono state visitate Castelvetrano, Salemi, Alcamo, Castellammare del Golfo e Calatafimi Segesta.
A Roma la vera sarabanda è infine arrivata nella notte fra domenica 1 e lunedì 2 settembre: dalle aree più disparate sono giunte “decine di segnalazioni”, e la polizia si è messa sulle tracce delle Samare soprattutto nella zona di Casal Monastero. Il 2 le segnalazioni sono arrivate da luoghi diversissimi, come a tessere una tela intorno al centro storico: da Centocelle, Pigneto, San Basilio, Quarto Miglio, Casal Monastero ma pure da Fiumicino. Il 3 gli avvistamenti sono piovuti dalle zone di Torre Gaia, Tuscolano e al Parco Meda, in via dei Monti Tiburtini. Anche nella capitale, peraltro, non ha tardato a fare la sua comparsa la “reazione”. Viene lanciato un appello pubblico a formare delle ronde (ma qualcuno ha ironizzato al riguardo su Twitter).
Quella stessa sera, quella del primo di settembre, a Maiori (Salerno) si verifica un altro episodio interessante. Un testimone filma nei pressi del porto della cittadina una ragazza che alcuni complici maschi stanno aiutando a truccarsi e travestirsi da fantasma. Una conferma interessante delle modalità d’azione, che spesso è di gruppo, non individuale, da “fantasma solitario”.
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Gli studiosi di scienze umane cominciano anche loro a comparire in maniera massiccia, quasi quanto Samara. Il sociologo Francesco Pira, dell’Università di Messina, fa appello alla questione della “solitudine dei giovani”, ma è preoccupato pure che le performance provochino reazioni violente contro chi le mette in atto. Pure il periodico Focus Junior mette in guardia il suo pubblico di giovani dai rischi del darsi alle samarate.
Più articolato il ragionamento di Davide Bennato, docente di sociologia dei processi comunicativi all’Università di Catania:
Le violenze non si sono verificate dappertutto - precisa il prof. Bennato - ma in alcuni quartieri particolari (a Catania, ma non solo) in cui è forte l’appartenenza alla comunità locale e il controllo del territorio. In pratica le reazioni ostili alla Samara Challenge possono essere spiegati come un meccanismo di controllo dello spazio del quartiere nascosto dalla giustificazione ‘fa paura ai bambini’. In realtà il vero messaggio è: “in questo quartiere non possono accadere cose che non vogliamo/non capiamo senza il nostro permesso”.
Pure altri commentatori si preoccupano per quella “voglia di ronde”, quegli appelli a fermare Samara anche con la violenza. E’ il caso di Francesco Antonio Forgione su Orticalab:
Gente che ha paura a scendere in strada di notte a causa di Samara, quando poi convive tutto il giorno con mafia, camorra, corruzione e monnezza. Lo spavento ci può stare ma basta aspettare qualche minuto e realizzare che sotto Samara c’è una persona, sicuramente un po’ disturbata, che semplicemente è in cerca di notorietà sui social. Altra cosa che mi fa specie, sono le ronde notturne per pestare le Samara, mi sa tanto di medioevo e caccia alle streghe, in quei tempi bastava saper contare per andare dritti al rogo. [...]
"Troviamo una Samara e sfoghiamoci", sembra essere il motto del momento. Ecco perché a questo punto mi chiedo chi sia il vero mostro, Samara o chi la cerca per picchiarla?
In un suo commento su Facebook, il 6 settembre, l’antropologo Giovanni Gugg ha fatto notare la forza della dissacrazione, che risulta la reazione prevalente di fronte alle apparizioni delle persone travestite. Gugg attira l’attenzione sulla risata, frequentissima nei video ripresi durante le apparizioni di Samara. Può essere “isterica o liberatoria”, ma è comunque la “risposta più frequente agli spaventi” (mentre intanto, sui social, si moltiplicano le fotografie ironiche).
Però nel frattempo interviene anche, severissimo, il Codacons: si tratta di una moda idiota, commenta il segretario nazionale, Francesco Tanasi, che configura diversi reati. L’invito fatto alle forze dell’ordine è a denunciare gli episodi alla magistratura.
Samara sbarca al nord
La sera di lunedì 2 settembre, a quanto pare, il fenomeno che fino a quel momento risultava confinato all’altezza di Roma, è sbarcato al centro-nord, con varie apparizioni a Carrara, anche se il primato è conteso con la frazione Cavazzoli di Reggio Emilia, dove un gruppo di ragazzine spaventate ha filmato una Samara che si aggirava in zona cimitero, verso le 22 di quel giorno.
Un po’ più a sud, sempre in Toscana, è purela visita resa a Orbetello (Grosseto). In quella cittadina si è presentata più volte fra martedì 3 e mercoledì 4, provocando l’afflusso di una grossa folla, la formazione di un corteo di un centinaio di persone in moto e, anche stavolta, l’intervento delle forze dell’ordine (Il Tirreno, edizione Grosseto, 6 settembre).
Il 5 settembre, invece, una giovane ha postato su Instagram una foto di una presunta Samara a Bagnolo Cremasco (Cremona) - e sarebbe stato il primo caso nel profondo nord - scrivendo pure che era accompagnata da una station wagon nera, e che, in sostanza, i malviventi così travestiti l’avevano strattonata e avevano provato a rapirla. Interpellata dai Carabinieri, la presunta testimone ha ammesso subito di essersi inventata tutto (La Provincia, Cremona, 6 settembre).
L’invenzione della ragazza sembra riecheggiare alcune delle voci che si erano rincorse nei primi giorni del fenomeno Samara: l’idea che la donna fosse una psicopatica evasa da un manicomio che andava in giro a rapire ragazzi o bambini, o che fosse accompagnata da un’auto scura, con a bordo eventuali complici. Con il passare dei giorni questa diceria sembra essere praticamente scomparsa, anche se è possibile che le catene di sant’Antonio associate (di cui vi avevamo riferito la settimana scorsa) stiano ancora viaggiando attraverso WhatsApp.
Per il momento tuttavia (anche se ai casi sopra menzionati bisogna aggiungere diverse apparizioni nel Maceratese, dunque avvenuti nella parte centrale della Marche) questo piccolo gruppo include tutti i casi a noi noti a nord del Lazio.
Episodi gravi e di portata crescente
Uno degli episodi più acuti di martedì 3 sarebbe quello verificatosi a Macerata Campania, nel Casertano. Qui un’auto, con a bordo tre persone travestite da Samara, da pagliaccio Pennywise di IT e da suora del film the “The Nun”, ha spaventato la gente transitando con una pistola finta e, a quanto pare, lanciando piccoli petardi. Ne seguiva un inseguimento, a piedi e con auto, che si concludeva con tre feriti per lo scontro fra una delle vetture inseguitrici e un veicolo del tutto estraneo ai fatti. Le persone mascherate sono riuscite a fuggire. E’ interessante la voce, raccolta da un quotidiano locale e circolante in paese in seguito all’incidente, secondo cui nell’auto tamponata ci sarebbero stati proprio Samara e i suoi due allegri compagni.
Non esagerano le cronache nel definire “clamoroso” quanto avvenuto ancora la sera del 3 settembre a Manfredonia. Centinaia di ragazzi si sono radunati, grazie al tam tam su Whatsapp, presso il cimitero, in attesa della comparsa di tre o quattro bambine-Samara. Alcuni hanno scavalcato il muro di cinta. Qualcuno dice di averle viste sui tetti dei palazzi, o su quello di una cappella, dove sarebbero salite. Il caos si fa impressionante. Intervengono Polizia, Polizia locale e Guardia di Finanza. Non viene trovato nessuno, ma il traffico in zona rimane bloccato dalle 21 alle 23.
Sul Corriere del Mezzogiorno del 5, una dodicenne spiega di aver partecipato alla cosa nella vicina Cerignola e racconta lo svolgersi dei fatti: Ci piace riportarlo, anche perché si tratta di uno dei pochi casi in cui la situazione viene descritta proprio da una protagonista di della storia. Sui giornali, con il passare dei giorni, compariranno diversi pareri di psichiatri, psicologi, preti, esperti vari, pronti a dibattere sulle motivazioni del gioco, ma pochissime interviste con i protagonisti diretti delle manifestazioni collettive. Quella che possiamo ascoltare grazie al Corriere del Mezzogiorno è un’ottima eccezione:
C’era un post su Instagram che invitava tutti i ragazzi ad incontrarla alle otto
di sera in piazza Duomo a Cerignola. Così con le mie amiche ci siamo andate ma non abbiamo visto Samara… Dopo aver letto l’annuncio ho telefonato a mia cugina e siamo andate all’appuntamento. Mia madre non mi voleva mandare poiché aveva paura e aveva capito che era tutto uno scherzo. Ma io ho insistito. Ero molto curiosa. Qualcuno diceva di averla già vista. Parlavano di una persona vestita di bianco e con lunghi capelli che li aveva fatti spaventare. Qualche bambino aveva anche delle mazze in legno per difendersi. Sembrava quasi una strana processione che ha attraversato il centro della città fino alla villa comunale… Tra i ragazzi più piccoli qualcuno ha iniziato anche a piangere perché ha avuto paura. Anche io mi sono spaventata. Così con mia cugina ci siamo allontanate.
Non vedendo Samara, alcuni del gruppo di Cerignola avrebbero sfogato la frustrazione danneggiando alcune vetture in sosta.
Un comportamento ad alto rischio si sarebbe peraltro avuto a Manfredonia già la sera prima: una persona travestita si sarebbe quasi buttata sotto un’auto, che sarebbe riuscita ad evitarla per poco.
Un vero e proprio “appuntamento mancato”, stavolta a Modica (Agrigento), è quello della sera del 3. Non conosciamo invece per ora l’esito di quello convocato per il giorno 5 a San Benedetto del Tronto. Attraverso un profilo Instagram (#Samantabariofficial), per le 20 dello stesso giorno era annunciata la discesa di Samara nel centro di Ruvo di Puglia. Centinaia di curiosi, soprattutto adolescenti, si radunano in zona. Le forze dell’ordine sono presenti, ma si tengono ai margini. Non arriva nessuno.
La cosa è rilevante, perché è un cambiamento delle “regole implicite” del gioco. Samara non si traveste più per terrorizzare ignari passanti, lo fa per farsi vedere dal popolo dei curiosi e dei fan, che conoscono bene la situazione. Una specie di festa collettiva, di patto non scritto tra l’icona horror e le persone accorse. Un pubblico cui Samara, come una vera diva, può decidere se manifestarsi davvero o no, a seconda dei suoi capricci e della situazione. Con il passare dei giorni vedremo che questi casi (che a questo punto potremmo definire Samara su appuntamento) si moltiplicheranno, anche se le due modalità di gioco continueranno a svolgersi in parallelo.
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Di nuovo il giorno 3, a Catanzaro, appare a due ragazzine terrorizzate, con coltello (non si sa se vero o finto), alla periferia della città. Una madre delle due vittime asserisce che forse l’illuminazione stradale “veniva disattivata da loro per spaventare ancora di più le ragazze”. Siamo al culmine: Samara è a Cosenza, e, nella stessa provincia, a Cetraro, a Pizzo Calabro, a Rosarno, Melicucco e Polistena (Reggio Calabria). La sera del 4 Samara passeggia, tutto sommato abbastanza tranquillamente, intorno alla strada più centrale di Catanzaro, corso Mazzini.
Poi appare ad Agropoli e a Sordina (Salerno). Alcune fonti rivelano che la sera di domenica 1° settembre a Positano (Napoli) una ragazza era stata inseguita da Samara, che, ancora una volta, avrebbe brandito un coltello.
Si prosegue, sempre il 3, con Termoli (Campobasso), Cassino (Frosinone), e, nella stessa provincia, Pontecorvo e Colfelice (Il Messaggero, edizione di Frosinone, 6 settembre). E’ anche il turno di Latina, dove, stando alla cronaca, bambine scappano via terrorizzate, e di nuovo di Roma, in zona Quarticciolo (nei pressi della capitale la sera del 5 tocca a Borgonovo di Tivoli. Non risparmiata neppure Soverato Superiore (Catanzaro, Gazzetta del Sud, 6 settembre).
E così via, ad nauseam.
Ma ci sono anche i veri e propri grandi movimenti espansivi del contagio. Il fenomeno sbarca in maniera dapprima timida e poi più decisa nelle Marche, in particolare a Civitanova, nel Maceratese. Qui gruppi di ragazzini urlanti alla caccia dello spettro provocano l’intervento di Polizia e Carabinieri. Il 5, ecco alcune foto di Samara anche nel centro di Ascoli Piceno, e un tentativo di acchiapparla a Cupra Marittima.
Un’altra regione investita con un certo ritardo dalla mania è la Sardegna. Dopo qualche esitazione, però, anche lì i casi sono diventati numerosi. A Macomer (Nuoro) Samara si fa vedere in più punti (cimitero compreso) nella notte fra il 2 e il 3, con tanti decisi a impartirle “una severa lezione”, mentre nella notte sul 4 viene fotografata al cimitero di Buddusò (Olbia). Nella notte fra il 5 e il 6, si presenta davanti a un’auto a Punta Marana di Golfo Aranci, spaventando un bambino e provocando le lamentele del padre sulla stampa locale.
Eventi di grande portata in Puglia
Ma è di nuovo in Puglia che, la sera di mercoledì 4 settembre, si sono ancora una volta verificate manifestazioni di massa, e su scala forse maggiore delle precedenti.
In quelle ore, una fila di quaranta ragazzi si è messa in movimento lungo i binari, ad Andria, per raggiungere la zona di via Bisceglie, dove è atteso il fantasma. Il traffico va in tilt. Ma è nella vicina Trani che le cose assumono dimensioni senza precedenti. In contemporanea, infatti, circa cinquecento persone si radunano presso il liceo “De Sanctis”.
Sta prendendo forza il nuovo fenomeno nel fenomeno, che avevamo preannunciato sopra: la Samara su appuntamento, in grado, con i suoi appelli, di convocare intere folle.
A causa del disordine, ad Andria convergono due pattuglie della Polizia locale, due di Polizia e una dei Carabinieri. Samara nella città pugliese non si fa vedere, ma le foto dell’assembramento sono, a dirla tutta, piuttosto impressionanti. Il meeting convocato da Samara via social si ripete, quella sera, anche a Bisceglie. Si parla di centinaia di giovani radunati in vari punti della città. La sera del 5, peraltro, Samara promette di esserci anche al campo sportivo e al cimitero di Montemesola (Taranto).
Ancora la sera del 4, per di più, altra presenza a Terlizzi e al cimitero di Gravina in Puglia, dove si parla, anche stavolta, di un coltello. In contemporanea, una ragazza che si era travestita in zona Tramontone, a Taranto, viene aggredita e malmenata (qui il video).
Il 4 settembre dunque, la Puglia è stata letteralmente al centro di un’invasione di impersonificatori, di riunioni di massa, di appuntamenti convocati via social.
A fronte di queste notizie, giovedì 5 settembre il presidente dell’Ordine degli Psicologi della Puglia, Antonio Di Gioia, ha rilasciato alcune dichiarazioni:
Ancora una volta è il branco ad aggredire il singolo, con il solo scopo di spaventare l'altro e deriderlo. Non possiamo immaginare però con quali modalità possa essere fatto, la polizia non esclude l'utilizzo di armi pericolose". Allo stesso tempo, è spaventato anche chi mette in atto il gioco travestendosi, tentando di esorcizzare la propria paura attraverso l'adrenalina che nasce dalla reazione incognita del passante: c'è chi può spaventarsi molto e basta, o chi può reagire anche in modo violento e aggredire fisicamente gli autori, come già successo in altre città italiane. C'è la voglia di esorcizzare la paura di chi mette in atto questo gioco, vedendola negli occhi dell'altro, ma nello stesso tempo la paura si vive. L'adrenalina sale vorticosamente in un gioco sottile tra desiderio e paura.
Sempre in Puglia, il 5 sono interessate dalle performance anche Gallipoli e Bitonto, nel Salernitanto Castel San Lorenzo. La stessa sera ha visto le prime apparizioni in un’altra regione, l’Abruzzo, a Garrufo di Sant’Omero (Teramo).
Dal grave episodio di Nocera Inferiore...
La notte fra il 4 e il 5 settembre, a Nocera Inferiore, nel Salernitano, due uomini travestiti da Samara si introducono in una scuola abbandonata, inseguiti da un gruppo di ragazzi armati di bastoni. Uno di questi è colpito a una gamba dal lancio di una sedia. Alcuni poliziotti che a loro volta stavano dietro ai due Samara si precipitano nell’edificio. Uno dei due agenti, per la tensione, è colto da malore e viene ricoverato in ospedale. Nella stessa giornata, altri episodi campani saranno quelli di Baiano e quello di Mercogliano, in provincia di Napoli.
Il ferimento di due persone in un singolo incidente, e fra questi un agente di polizia è per ora un episodio isolato, ma intorno ad esso l’allarme sociale è diventato quasi isteria.
In tutt’altra parte d’Italia, a Sassari, la sera del 4 entrano in azione più persone. Una di queste, una ragazzina, viene raggiunta e strattonata dai più grandi. Al capo opposto dell’isola, nel Cagliaritano, oltre che nella zona del Tuvumannu, altre Samare compaiono quasi allo stesso tempo a Sinnai, a Mara e a Settimo.
Giovedì 5, anche lui allarmato, il consigliere comunale cagliaritano Marcello Polastri, presidente della Commissione politiche per la sicurezza invita i cittadini, in caso di ulteriori avvistamenti, a contattare subito le forze dell’ordine e a chiederne l’intervento immediato.
...fino ai disordini di Lamezia Terme
Ma l’episodio più clamoroso finora registrato dall’inizio del craze ci pare quello accaduto nella notte fra il 5 e il 6 settembre a Lamezia Terme.
Un centinaio di persone, in prevalenza di etnia rom, ha fatto irruzione in un palazzo sito nei pressi dell’ospedale cittadino, asserendo che Samara si aggirava in un parco nelle vicinanze e che si era nascosta nell’edificio con la complicità di qualche abitante.
Il gruppo si era messo anche a fermare per strada le auto per poter controllare se nei cofani non ci fosse nascosto qualcuno. In seguito, a quanto pare, mentre gli abitanti del palazzo osservavano la scena dal terrazzo, il gruppo armato di spranghe di ferro e bastoni ha scavalcato la recinzione, danneggiato il portone e invaso le scale con l’intenzione di entrare negli appartamenti per trovare Samara.
Polizia e Carabinieri sono intervenuti per riportare la calma.
L’intervento di Paolo Toselli
Nel pomeriggio del 3 settembre, anche il coordinatore del Centro per la Raccolta delle Voci e Leggende Contemporanee, Paolo Toselli, è intervenuto sulla situazione sempre più complessa rilasciando una sua dichiarazione all’agenzia ADN Kronos.
I fenomeni come quello della #samarachallenge rischiano di diffondersi più rapidamente attraverso Internet, causando fenomeni di psicosi che portano anche a falsi avvistamenti e spesso si intersecano con altre storie e tematiche: ad esempio in questo caso, con presunti rapimenti di bambini.
Il caso di Samara ricorda molto alcuni episodi avvenuti nel 2014 quando esplose il fenomeno del 'Clown Picchiatore': alcune persone andavano in giro con maschere da pagliaccio a spaventare e picchiare i passanti. Tutto era nato da un video su YouTube che sembrava reale, quando in realtà erano tutti attori, anche le persone spaventate.
Il fenomeno del 'Clown pagliaccio' è esploso nel periodo di Halloween. Ora è interessante capire il motivo per cui è stato ripreso, in questo caso, il personaggio di Samara proprio negli ultimi giorni di agosto, ma soprattutto il motivo per cui è partito dalla Sicilia e sta risalendo tutta l'Italia.
Samara, neo-icona pop
Per ora (ma il futuro è molto incerto!) concludiamo il panorama, assolutamente parziale, di un evento la cui portata e significato socio-antropologico richiederanno ben presto analisi più serie delle nostre, offrendovi alcuni dettagli trash particolarmente gustosi. A parte Samara che si aggira goffamente a Tropea, cercando inutilmente, la sera del giorno 4, di attirare l’attenzione, l’annuncio che potete leggere qui di seguito è difficilmente eguagliabile:
[cit.] Perché farsela sotto dalla paura? Siamo qui per te! [fine cit.]
In questo modo un’impresa di Colleferro (Roma) reclamizza i suoi bagni chimici, legandoli agli spaventi per Samara. Non è l’unico caso, diverse aziende e negozi stanno sfruttando la protagonista di The Ring - sempre più icona pop - a fini pubblicitari (menzioniamo, a titolo di esempio, un’assicurazione sulla vita che si può sottoscrivere presso una società di Latina e una casa editrice).
A parte, poi, il giorno 1, un profumiere napoletano vestito da Samara che irrora chi passa per strada con essenze odorose, il concerto di un cantante neomelodico napoletano, la sera del 5, con la presenza di Samara sul palco che interrompe il concerto (ecco il video), l’annuncio di Samara come ospite dell’Horror Festival di Napoli, l’arrivo di Samara alla casa del Commissario Montalbano (“Samara sono!”) e la pubblicità di una gelateria di Pizzo Calabro - se non vi basta - sempre il 5 a Sorrento è stato posto in vendita il gelato dedicato a Samara.
Antonio Cafiero, “il pasticciere sorrentino dei vip”, nel presentarlo, così ha chiosato la sua idea:
È un modo per sdrammatizzare la situazione - spiega il pasticciere sorrentino - Se Samara esiste, venga a mangiare un gelato in città e si addolcisca.
Si ringraziano per la collaborazione e per le fonti fornite Stefano Dalla Casa (Wired), Giovanni Gugg (Università di Napoli “L’Orientale”), Roberto Labanti (CICAP) e Gildo Personè (CISU).
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