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Il bestiario dell'estate: pantere e caimani


articolo di Sofia Lincos e di Giuseppe Stilo


Oggi vi parliamo di pantere, di caimani e di coccodrilli. Pure l'estate 2019 da noi è stata segnata dalla presenza dei "felini misteriosi", documentati in Italia da sempre, ma diventanti endemici da cinquant'anni a questa parte - senza che mai qualcuno li catturasse.


Vogliamo però accennare anche ad altre due storie estive, di tipo diverso ma sempre con protagonisti grandi rettili. La seconda, per così dire, ha avuto un lieto fine.



Il caimano svizzero


Cominciamo col riassumere in breve una vicenda avvenuta quest'estate fuori dai confini nazionali. Riguarda un presunto "caimano", cui è stata data un'inutile caccia per più di un mese in un lago della Svizzera tedesca.


La sera del 14 luglio, un uomo avvista "un grosso rettile" lungo circa un metro e mezzo nel lago di Hellwill. Affiora, ghermisce un'anatra e scompare. Dà l'allarme, e le autorità di Polizia del cantone Argovia lo prendono sul serio. Sono quelle stesse ad ipotizzare la presena di un caimano.


Però non seguono altri avvistamenti. Un guardiaboschi nota che dopo un pasto un caimano riposa per tre o quattro giorni, nascosto. Forse è per quello che nessuno più l'ha avvistato. Poi, il 19 luglio, finalmente altre due segnalazioni alla Polizia, ma senza foto e altri riscontri, si comincia a dubitare. In mancanza di meglio, un ristorante locale offre carne di coccodrillo.


Ci sono persino incertezze sull'identità del primo avvistastore, che nessuno pare conoscere. Un periodico locale, tuttavia, asserisce di averlo rintracciato: si sarebbe trattato di un cittadino tedesco residente in zona, che non vuol essere meglio identificato. Questo spiegherebbe il fatto che, al contrario di quanto avviene da sempre con la cattura o l'avvistamento di qualche pesce insolito o di grandi dimensioni, fra i pescatori del posto, nessuno ne sappia niente.


Il clima generale, malgrado qualche segnalazione di un calo di bagnanti sul lago, resterà sempre tranquillo.


Niente più, è il caso di dire, smuove le acque. Il 1° agosto un portavoce della Polizia cantonale dichiara:


Non ci aspettiamo più che riappaia o venga catturato. Probabilmente resterà un fantasma, protagonista indiscusso della storia dell’estate 2019.

Alla fine, ecco le consuete ipotesi razionalizzanti. Il quotidiano 20 Minuten il 12 agosto annuncia che nel lago è stato pescato un pesce siluro che ha in pancia uno svasso maggiore. E' forse quello che è stato scambiato per caimano che attaccava l'anatra?


Con l'idea del pesce grosso mangia pesce piccolo in sostanza questa vicenda si è conclusa. Il 19 agosto le autorità del cantone dell'Argovia hanno deciso di terminare le ricerche. Le cinque fotocamere che erano state installate nella speranza di catturarne la realtà sono rimosse senza che siano riuscite a documentare niente.


Dai caimani fantasma ai coccodrilli veri - e alle vere pantere


Come abbiamo detto più volte, gli "animali fantasma" di norma sono caratterizzati da due caratteristiche. Non si sa da dove arrivino e non si sa che fine facciano. Sono, letteralmente, animali leggendari, che nessuno rinchiuderà mai in uno zoo. A questa categoria, tranne smentite, appartengono sia il caimano svizzero sia il felino di cui parleremo dopo.


Ad un altro gruppo, invece, fanno riferimento gli animali veri, in carne ed ossa, spariti, scappati, portati via e ai quali si può dare la caccia proprio come per gli animali fantasma, ma con una differenza di fondo. Gli animali veri... esistono!


Non solo, ma a volte tornano a casa, o sono ripresi o consegnati, o trovati morti. Certo, anche loro possono sparire per sempre, dando magari origine a loro volta a narrazioni mitiche su di essi, ma sempre con la possibilità che in tempi più o meno rapidi si venga a capo della loro sorte.


E' proprio quanto successo al coccodrillo scomparso il 10 agosto dal circo Martin, che si trovava in Sardegna, a Orosei. E' stato ritrovato il 1° settembre a Cala Liberotto, pochi chilometri a nord rispetto a dove aveva fatto perdere le tracce.


Stessa cosa si può dire per la pantera, ampiamente segnalata anche dai media italiani, avvistata, individuata e subito catturata senza grandi problemi il 19 settembre ad Armentières, nel nord della Francia. Anche in questo caso, si trattava di un vero animale, detenuto da un uomo del posto, che dopo il caos suscitato dalla scappatella dell'animale ha preferito rendersi irreperibile. L'episodio, peraltro, ha generato parecchie voci, ben elencata in questo articolo di un giornale locale francese.


Gli animali veri, quelli del mondo reale, a volte sono riportati a casa. Gli animali fantasma, invece, tornano al regno che più ci sta a cuore. Quello dell'infinita capacità della mente umana di creare mondi, fantasie, pregiudizi, spiegazioni mitologiche.



La pantera di Cremona


Sparito il "puma del Comasco", che tanto ci aveva impegnati fra il giugno 2018 e il marzo 2019 (leggere ad esempio qui e qui), i felini misteriosi non sono certo andati via dalla Lombardia.


La nuova storia che li riguara esplode al culmine dell'estate, domenica 11 agosto. Sono le dieci e mezza di domenica, e un militare di grande esperienza in servizio presso la caserma "Col di Lana" del 10° Reggimento Genio Guastatori di Cremona è in sella alla sua mountain bike che conduce da Cremona a Gerre de' Caprioli. Vede un aimale nero, e subito è certo di aver visto da vicino una pantera. Non riesce a vederne il muso, ma ha le orecchie appuntite e la coda lunga. Per lui è di sicuro un grosso felino.


Spaventato, la prima persona che incontra è un maggiore dei Carabinieri. Insieme avvisano il 112.


Così, con l'arrivo di diverse pattuglie, parte con il botto la caccia alla pantera. (La Provincia e Libertà del 12 agosto).


La mattina del 12, ampio vertice in Prefettura a Cremona. I sindaci dei due comuni vicini di Gerre e di Stagno Lombardo si coordinano fra loro. Partono i sopralluoghi, in specie da parte della Polizia Provinciale, mentre il militare ribadisce con fermezza di esser sicuro che l'animale da lui visto a non più di dieci metri di distanza e grande come la sua bicicletta era un grosso felino. Niente da fare. Non si trova niente.


Alle 6 di mattina del giorno 13, riparte una nuova, più vasta battuta delle forze dell'ordine nei comuni di Stagno e di Gerre. Nessuna traccia, nessun esito. Visto però che molti abitanti della zona sono soliti portare i cani a passeggio da quelle parti, in diversi cominciano a pensare ad un grosso cane nero. Una signora ricorda di aver sentito una settimana prima, mentre era nella stessa zona, "fortissimo e rauco un verso anomalo di animale". Ora ci ripensa e, naturalmente, ricollega la cosa all'avvistamento di domenica 11. Qualcuno, in zona, ricorda le storie passate di felini imprendibili in zona. Altri ironizzano, e preferiscono parlare del timore più concreto per i cinghiali che si aggirano lungo il fiume. Un lettore scrive al principale quotidiano cittadino, scettico, e ricorda che anni prima alcuni ragazzini avevano giocato uno scherzo a Casalbuttano, facendo pensare a una pantera grazie anche all'uso di uno stampino per fare finte orme. I giornalisti, però, rispondono mostrando fiducia nella testimonianza del militare: a quanto pare, dunque, l'informazione locale dà credito alla vicenda (La Provincia, 13 agosto).


Quello del giorno 13 però è soltanto un allentamento temporaneo. Nel pomeriggio la gente osserva l'arrivo di un elicottero dei Carabinieri, che sorvolerà a lungo la zona dell'avvistamento (il giorno seguente ne sarà impiegato uno dei Vigili del Fuoco), e al mattino dopo (giorno 14) si apprenderà che gli avvistamenti erano saliti a tre. Uno era avvenuto nella zona di Mento , e un altro in serata nella zona fra Mento e il Sales, nel territorio di Gerre: una madre e sua figlia scorgono "un grosso felino" sbucare dalla vegetazione vicino al Po mentre portano a passeggio il pitbull.


La copertura delle notizie (che francamente non sono troppe) da parte de La Provincia è attentissima. Anche il 15 le foto di grandi dimensioni che mostrano le forze dell'ordine impegnate nelle ricerche la fanno da padrone.


Il sindaco di Gerre de' Caprioli appare sempre più preoccupato. La mattina del 14 chiama la Prefettura di Cremona non solo per segnalare che ha appreso che la mattina di domenica 11 anche una commerciante ha notato "un grosso animale nero", ma soprattutto per ricordare che da lì, a Ferragosto, sul Po, passerà la tradizionale processione della Madonna del Brancere. Che fare?


Beh, il risultato è che Carabinieri, Guardia Forestale, Protezione Civile e Polizia Provinciale seguiranno la messa e la processione, che, ancora una volta, attirerà centinaia di persone (Corriere della Sera del 15 agosto, La Provincia del 17 agosto).


I pattugliamenti proseguiranno ancora il 17 e il 18, mentre su una pagina Facebook locale comparirà la foto confusa di un grosso cane, presentata come quella della pantera. Il militare che aveva dato origine alla breve fiammata, interrogato sulla possibilità di aver scambiato per felino un grosso cane corso, ribadiva che non poteva essersi sbagliato (La Provincia, 17 agosto).


Il 20, sia su un sito web sia sull'edizione cartacea de La Provincia comparirà un'altra lettera, stavolta ad opera di una cittadina di Cremona critica verso quel dispiegamento di forze, verso la modalità di ricerca di un eventuale felino (della cui esistenza dubita): che quell'impegno, sprecato a caccia di un fantasma, nel futuro dovrebbe esser profuso verso il bracconaggio. Curiosa la breve risposta dello stesso direttore del quotidiano: se due sindaci erano preoccupati, vuol dire che l'allarme non era infondato. Rovesciando l'onere della prova sull'interlocutrice, secondo un tipico pseudo-ragionamento, scriveva:


Anziché fare dello spirito, io mi rallegrerei del fatto che non sia successo nulla.

Insomma, visto che della pantera non c'è ombra, che nessuno la prende, che non ci sono tracce, noi che ne avevamo paura possiamo esser soddisfatti.


Sembrava sopita, la smania per la pantera del Cremonese, e invece eccovela qui, in un bel video, pubblicato sul suo sito, ancora una volta, da La Provincia, il 18 settembre, e ripreso qualche giorno prima nella zona di Gerre de' Caprioli.


Guardate qui, con calma, la pantera nera che ci saluta senza dire miao.


E, in effetti, subito dopo il mancato miao, lo stesso autore del filmato si è fatto avanti con le autorità, dicendosi certo di aver ripreso nient'altro che un grosso gatto. Postando il video, ha dichiarato, non era sua intenzione suscitare alcun allarme.


Il senso dello sgonfiamento dell'intera questione delle pantere estive del Po è cresciuto poche ore dopo. Il 21 settembre, come al solito su La Provincia, Ivana Cerri, una dei primi testimoni del felino del Cremasco, ha dichiarato che, dopo aver guardato più volte il video, si sentiva certa che quello incrociato da lei e da sua figlia era proprio... il gatto del filmato! Più incerto sull'identificazione gatto-pantera, anche per la brevità del suo incontro, il militare della caserma "Col di Lana"


Ma il ruggito del gatto forse non è stato sufficiente a chiudere del tutto la partita. Il 19 settembre, a fronte dell'allarme generale, il Comitato per l'ordine e la sicurezza, convocato dal prefetto di Cremona, aveva optato per la progettazione di un intervento che in teoria potrebbe prevedere il posizionamento di esche e trappole e l'intervento di operatori dotati di fucili armati al narcotico...


Se la cosa avrà sviluppi concreti, per ora non è dato saperlo.



Migrazioni gattesche...


Come sappiamo bene, i cicli di racconti sulla presenza di felini misteriosi, oltre che alle loro fasi vitali, sino al loro assonnamento, sono assai spesso soggetti a migrazioni geografiche, in più casi per contiguità territoriale.


Anche nel caso della pantera del Cremasco si è verificata qualcosa di simile. La sera del 23 agosto a CIzzolo, frazione di Viadana (Mantova), sull'argine lombardo del Po, una donna ha visto e fotografato (la macchia ripresa la potete vedere qui ), un "felino dalla lunga coda" che già in serata ha suscitato l'allarme delle autorità comunali.


Il nuovo avvistamento, subito ripreso con enfasi nella sua edizione cartacea del giorno dopo (24 agosto) da La Provincia di Cremona, sembra avere il potenziale per innescare un ennesimo ciclo "felinico". La mattina del 24 una famiglia ha scorto la "pantera" sempre nel territorio comunale di Viadana, vicino a un pollaio. L'assessore comunale alla sicurezza, attivatosi fin dal primo momento, viste le dimensioni descritte, pensa ad "un cucciolo". Come ormai scontato, La Provincia del 25 ha dato nuova enfasi all'ultimo arrivato.


Proprio a inizio settembre, altra gita basso-lombarda della pantera. Lo scenario più recente si trova in provincia di Mantova.


Giovedì mattina (il 6 settembre, N. d. R.) - assicurano alcuni cittadini di Cavallara - l’esemplare è stato avvistato nei pressi delle case di via Arvoltano, acquattato tra la vegetazione dell’argine. All’arrivo di carabinieri e forestali, il felino è fuggito in golena». L’animale viene descritto come un probabile cucciolone, ma molto più grosso di un gatto normale. Avrebbe trovato lì pane per i suoi denti, per la presenza di una zona di ripopolamento selvaggina ricca di lepri e fagiani.

Alcuni abitanti della zona, preoccupati per possibili aggressioni, hanno chiesto in coro trappole e "una strategia delle autorità".


E - almeno per ora - vissero tutti felici e contenti.



Si ringraziano per la collaborazione e per le fonti fornite Roberto Labanti (CICAP) e Gildo Personè (CISU).

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