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Lo svariegato mondo dei codici segreti degli scambisti



Articolo di Sofia Lincos e di Giuseppe Stilo


Lo swinging (in italiano, “scambismo”) è la variante del comportamento sessuale nella quale coppie stabili hanno rapporti sessuali con altre persone, da soli, in coppia o in gruppo, rapporti dei quali il partner è a conoscenza e ai quali può partecipare o meno. Il fine principale dello scambismo è di carattere ricreativo.


Le possibili origini del fenomeno moderno


Progressivamente quasi-normalizzato negli ultimi decenni in buona parte delle società occidentali, il significato sociologico e l’origine dello scambismo contemporaneo (naturalmente il fenomeno in sé è antico - basti pensare alle menzioni fattene in de Sade) sono dibattuti.


La prima interpretazione è quella che lega la prima, vera diffusione su vasta scala del fenomeno alla rivoluzione culturale degli Anni 60 del secolo scorso, al declino della prevalenza del matrimonio monogamico e all’esplosione delle culture New Age, nelle quali l’espressione aperta della sessualità è, di norma, considerata un valore sociale altamente desiderabile (tutto ciò, al netto della totale rivoluzione della vita sessuale apportata dall’invenzione della pillola anticoncezionale).


La seconda interpretazione, pur non escludendo la prima, a torto o a ragione intenderebbe retrodatare l’inizio della crescita esponenziale dello scambismo agli anni della Seconda Guerra Mondiale o al massimo alla prima fase della Guerra fredda fra il blocco occidentale e quello sovietico.


In quest’ottica, la nascita negli Stati Uniti e all’estero di grandi comunità militari di personale in servizio, delle loro famiglie e di personale di ogni genere avrebbe generato meccanismi di promiscuità elevata: in effetti, esiste una qualche evidenza secondo la quale lo scambismo sarebbe in effetti già stato abbastanza praticato nelle basi militari Usa degli Anni 50 - relativamente chiuse e magari in paesi di cultura diversa da quella statunitense, non ultimo dal punto di vista sessuale. Dalle basi militari, questa cultura si sarebbe propagata a gruppi sociali affluenti, in crescita economica, che stavano andando via via a popolare il modello abitativo dei suburbia, giungendo poi per la prima volta all’attenzione dei media nel 1957.


Tuttavia, secondo una lettura ancora più specifica di tipo antropologico ma comunque controversa, l’origine più remota del fenomeno come oggi si presenta starebbe nel tasso elevatissimo di mortalità degli equipaggi degli aerei da combattimento Usa durante la Seconda guerra mondiale, in specie di quelli da bombardamento.


Secondo questo punto di vista - come detto, peraltro assai dibattuto - lo scambismo contemporaneo, ormai relativamente diffuso - sarebbe sorto da una compensazione emotiva per le vedove degli aviatori caduti in missione. Lo scambismo moderno sarebbe sorto come una pratica di accudimento semi-familiare della quale, di norma, parte del gruppo familiare e amicale sarebbe stato consapevole e in alcuni casi partecipe, in un allargamento ad altri dello swinging. Il gruppo sarebbe stato comunque addestrato in modo più o meno esplicito a gestire difficoltà, tensioni e necessità di riservatezza derivanti dalla pratica. Testo di riferimento per questa lettura verso la quale il consenso non è certo generale è il volume di Terry Gould, The Lifestyle: a look at the erotic rites of swingers, Vintage Canada, 1999.


Comunque sia andata dalla Seconda guerra mondiale in poi, con un dibattito culturale di questo genere non c’è da stupirsi che il mondo scambista sia diventato oggetto di innumerevoli leggende metropolitane.


Il “codice segreto”


L’idea del linguaggio, dei segni e degli alfabeti segreti genera da sempre letteratura, fantasie e voci di ogni genere. Noi, ad esempio, ci siamo occupati della leggenda del codice segreto dei ladri, che esiste in varie parti del mondo probabilmente dalla fine del Diciannovesimo secolo (leggete, qui, qui, qui e qui).


Una cosa per certi versi analoga si è verificata in riferimento agli ambienti degli scambisti. Percepiti come una specie di “società segreta” dedita alla perversione e chiusa in se stessa, è comprensibile che questi ambiti siano stati considerati anche come una sorta di grande setta, e dunque, come tutte le sette, dotati di un linguaggio specifico, interpretabile soltanto dagli iniziati - anche se, a dire il vero, nei casi che vedremo ora davvero con uno sforzo intellettuale minimo…


Di presunti “segni” ne sono stati elencati di tutti i generi: di solito si tratterebbe o di piccoli gioielli o di decorazioni portati su di sé (braccialetti, anelli e altri monili neri, oppure a forma di dondolo - swing, in inglese), oppure di addobbi, simboli o strutture collocati davanti casa propria, in giardino o sul patio (la sociologia dell’immaginario sugli scambisti è in larga misura quello della classe media che vive in una villetta isolata, non del condominio delle grandi aree urbane). Si può trattare di una sauna piazzata sul prato, ma non mancano naturalmente le statue di fenicotteri più o meno rosa e i nani da giardino.


Cosa - quest’ultima - che renderebbe candidate allo scambismo parte non irrilevante delle abitazioni suburbane dell’Italia settentrionale, dalle Alpi piemontesi sino al Friuli.


Noi qui ci occuperemo soltanto di una parte di queste storie, in modo da fornirvi comunque un panorama ampio a sufficienza per tipologia e significati.


La festa delle chiavi


Una delle voci più diffuse sul mondo degli scambisti è anche particolare rispetto alla logica generale di queste leggende, perché implica che lo scambismo sia simile a un blind date, cioè a un atto nel quale in maniera programmatica non si sarebbe in grado di scegliere o di accettare consapevolmente il proprio partner di avventura. Lo scambio, infatti, sarebbe interamente affidato al caso.


È questo che si desume dalla storia dei key parties - le feste delle chiavi di cui si parla sin dagli Anni 70 del secolo scorso - nel corso delle quali si sceglierebbe alla cieca, da una ciotola, la chiave di una vettura. La vettura non sarebbe altro che quella del partner che, a fine serata, sarà il vostro compagno o compagna, e che vi condurrà con la sua auto nel luogo dell’incontro.


Un’antropologa che ha sperimentato lo swinging nel 2018 ha scritto un lungo articolo al riguardo di quello che ha definito “il mito dei key parties”. Di là da altre considerazioni, la donna ha sottolineato che, di norma, gli scambisti hanno al centro, a parte la grande disponibilità a rapporti sessuali occasionali, il fatto di poter scegliere il proprio partner in maniera “forte” - cosa che la casualità assoluta della “ciotola” negherebbe in radice.


I key parties sono una componente del nostro folklore, come le storie sui risvegli in una vasca da bagno piena di ghiaccio dopo che vi è stato asportato un rene, oppure su quelle sulla babysitter che riceve telefonate di minacce dall’interno della casa nella quale si trova. Per le persone a disagio anche al solo pensiero della non-monogamia, le storie sui key parties confermano le loro paure peggiori lanciando al contempo un monito - state attenti, oppure vi ritroverete in situazioni nelle quali perderete il controllo sul vostro corpo e su quelli con i quali farete sesso - un monito che promuove i valori culturali dominanti. In realtà, per gli scambisti i key parties non sarebbero per niente divertenti.

D’altro canto, già nel maggio del 1970, scrivendo sul Journal of Sex Reaserch, i sessuologi James e Lynn Smith avevano definito “un mito” quello della “festa delle chiavi”, negando alla cosa qualsiasi fondamento di realtà.


L’ananas - rovesciato o no


Il 24 febbraio 2022 Today.it ha presentato una storia curiosa proveniente dagli Stati Uniti. Costituisce una delle materializzazioni recenti di un’altra variante della leggenda sul vasto codice degli scambisti.


Una donna, Brittany Lewin, aveva da poco condiviso su TikTok il suo imbarazzo: un’amica le aveva spiegato che il tatuaggio di un ananas che si era appena fatto sul braccio, quando lo piegava, mostrando l’ananas rovesciato, alludeva a un invito allo scambismo. Un rapido giro su Google aveva confermato i sospetti di Lewin. La storia era diffusissima!


In effetti, anche questa leggenda è diffusa da parecchi anni, anche se di norma senza riferimenti obbligati al “rovesciamento” dell’ananas. Sembra comunque sia destino che questo frutto sia destinato a segnalare appuntamenti bollenti: in Italia si racconta che metterlo nel carrello, magari sul seggiolino per bambini, equivalga a segnalare agli altri clienti del supermarket di essere alla ricerca di un’avventura piccante.


Negli Stati Uniti, invece, gli ananas sono in forma di decorazioni e indicano immancabilmente le case degli scambisti. Ad esempio, nel 2015, sul blog Midlifesentence così scriveva, a proposito del viavai di nuovi vicini, magari coppie piuttosto giovani e senza figli, Victoria Rachitzky Hoch:


[cit.] Notai che i tipi venuti ad abitare in questa strada erano abbastanza giovani e senza bambini, e così fui felice di trovare un invito poggiato sull’ingresso - un invito a far conoscenza fra signore, previsto per il prossimo sabato a casa loro.


Un piccolo segno di amicizia, ma tinto di un tono di confusione. Perché sull’invito c’era il disegno di un colossale ananas.


Perché, vedete, stando alla leggenda urbana, quello vuol dire che i nuovi vostri vicini di casa sono degli scambisti. E, si suppone, se qualcuno ha voglia di uno scambio, mette un ananas sull’ingresso. E non so se questo vuol dire che uno decide di accettare, deve presentarsi portando dei salatini oppure se basta la libido o se ci vuole qualcos’altro. Non me ne intendo di etichetta per scambisti. [fine cit.]


In realtà, il raccontino si chiudeva in chiave moralizzante ma non troppo. La madre dell’autrice le aveva ricordato una cosa che lei aveva dimenticato: nell’America coloniale gli ananas erano simbolo di ospitalità.

Ma la genitrice non aveva chiuso lì il discorso. Aveva riso, rivelando alla figlia che un suo amico le aveva detto che i vicini appendevano delle stelle intorno alla loro abitazione, come segno di ospitalità per gli scambisti.

Seconda stella a destra, questo è il cammino…

In effetti, la madre dell’autrice dell’articolo sugli ananas diceva bene: l’idea che le stelle sulle abitazioni costituiscano un segnale per gli swingers è un’altra tra le voci più diffuse.

Nel gennaio del 2021 Snopes riferiva che da poco tempo la storia si era diffusa di nuovo, e che, in base alle proprie indagini, sembra che la prima fonte rintracciabile fosse un messaggio del sito per incontri Strippers Online risalente al 2007.

In realtà la cosa risulta assolutamente ridicola. In alcune parti delle aree rurali degli Stati Uniti la stella a cinque punte è una decorazione comunissima, in specie su stalle e granai. In modo specifico, in Pennsylvania indica la presenza di famiglie di origine Dutch, ossia di quelle che, secondo il mito di fondazione degli Stati Uniti, vanterebbero una genealogia risalente alle prime ondate di coloni, i calvinisti olandesi.

Torta alle fragole per scambisti francesi

Immaginatevi la situazione: siete in Francia; una coppia di amici invita voi e la vostra dolce metà a cena; decidete di portare un dessert per concludere la serata... Ebbene, state molto attenti a che dolce portate!

Esiste infatti una leggenda secondo cui portare una "tarte aux fraises" - la classica torta alla fragole - equivale a dichiararsi disponibili per una serata all'insegna dello scambio di coppia. Esiste anche un aneddoto, accaduto come nella miglior tradizione a “amici di amici”, che mette in scena un episodio imbarazzante, capitato a una coppia ignara del “codice segreto”.

La storiella ha per protagonisti due sposi, da poco trasferitisi in un posto nuovo: all'uscita da scuola, la donna si ritrova a chiacchierare con un'altra madre sul recente trasloco e sulle difficoltà a farsi nuovi amici, e subito scatta l'invito a cena.

La coppia, ignara del significato, porta in regalo una torta alle fragole. La cena si svolge tranquilla, tra chiacchiere e risate. Ma a fine pasto la padrona di casa torna in cucina e porta in tavola la torta… completamente nuda dietro il grembiule!

Il giornale 20 Minutes, che nel 2019 ha dedicato una serie di articoli alle leggende sessuali, afferma che la storiella è un “si dice” diffuso “dalla Gironda alla Piccardia, passando per la Turenna e Parigi”.

L’erba della pampa


La Cortaderia selloana, in italiano nota come “Erba della Pampa” è una pianta ornamentale arbustiva della famiglia delle Poaceae.


Di notevole successo in Gran Bretagna, il 30 maggio 2017 il quotidiano britannico Telegraph riferì che le vendite dell’arbusto avevano subito un duro colpo. Non si trattava di un improvviso cambio di gusti da parte del pubblico, ma del fatto che la voce corrente era che fosse parte del codice segreto degli scambisti. Chi la teneva davanti casa avrebbe corso il rischio di essere identificato con “quel tipo” di coppia. Poche settimane dopo, il 16 giugno, dall’Inghilterra la voce trovò spazio anche in Italia, attraverso il sito Stile.it.


Se c’è un ambito della vita che continuerà per sempre a fornire spunti di analisi per i folkloristi e gli studiosi del leggendario, quella è senz’altro la sessualità. Il mutamento sociale, i comportamenti considerati non accettabili, la vita “segreta” degli individui e delle collettività sono tutti generatori potenti di leggende contemporanee. E, non a caso, nelle storie concernenti gli scambisti, di queste linee non ne manca neppure una.


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