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La famosa invasione dei ninja calabresi




Articolo di Sofia Lincos e di Giuseppe Stilo


San Giorgio Morgeto è un paese di tremila abitanti alle falde nord-orientali dell’Aspromonte, in provincia di Reggio Calabria. Come molti altri centri della regione, è tanto ricco di storia antica quanto in declino: da decenni soffre di una crisi demografica che pare difficile da arrestare. In piena estate 2021, a movimentarne le notti è giunto un diversivo un po’ più curioso del solito: una coppia di figure misteriose, completamente vestite di nero, che di notte si muoverebbero nel centro storico, generando voci e preoccupazioni sull’identità dei presunti personaggi.


Come vedremo, più che in modo tradizione (spiriti, spettri, fantasmi, entità del folklore tradizionale), i due sono stati inquadrati nella cultura pop contemporanea. Questo non esclude che, per quel poco che ne sappiamo, non abbiano suscitato qualche fuggevole preoccupazione.


Stando al Quotidiano del Sud del 24 agosto, le notti di San Giorgio Morgeto erano turbate dalla presenza di “due figure vestite di nero, con tanto di passamontagna”, che, si diceva, avevano cercato di spaventare alcune persone.


L’ultimo avvistamento risale a stanotte, tra le 3 e le 4, quando un uomo vestito di nero, con un mantello dello stesso colore e una fascia catarifrangente, è stato individuato proprio nei pressi del castello prima di dileguarsi a bordo di un’autovettura di colore chiaro.

I toni erano piuttosto allarmati, anche per le reazioni della popolazione locale:


Gruppi di giovani starebbero trascorrendo le notti cercando di incontrare, acciuffare e smascherare le misteriose figure. Non delle vere e proprie ronde ma comunque una pratica che essa stessa preoccupa per il fatto che possa sfociare in episodi poco piacevoli.

Dopo aver menzionato la possibilità che i due andassero in giro “con una spranga o con un altro oggetto metallico”, il Quotidiano del Sud faceva un accostamento interessante, ma da prendere con prudenza.


Una situazione che potrebbe far pensare a quanto avvenuto negli anni passati, quando in più posti d’Italia e del mondo comparvero diversi cosplayer (termine che indica coloro che sono soliti indossare un costume che rappresenti un personaggio riconoscibile, sia esso ispirato da un film, fumetto o videogioco) con le sembianze di Samara, la tenebrosa bambina protagonista della serie horror The Ring.

La Samaromania, ossia le ondate di travestimenti, di voci e di paure diffuse intorno alle “mascherate” di fine estate 2019 ci avevano impegnato a lungo, per la loro portata e per la loro complessità (trovate gli articoli di noi del CeRaVoLC qui, qui e qui). Ci sono sicuramente delle analogie tra le “Samare” del 2019 e gli episodi di San Giorgio Morgeto; non è ancora chiaro, però, se i ninja volessero davvero spaventare i passanti o se il travestimento avesse un altro scopo (magari partecipare a una festa in costume, o girare un video divertente); la paura suscitata, in questo caso, potrebbe essere stata solo un “effetto collaterale”. L’episodio di San Giorgio Morgeto, inoltre, non sembra per ora aver dato luogo a tentativi di emulazione; è quindi possibile che rimarrà un episodio confinato a un luogo e un momento ben preciso, come avviene spesso in questi casi (l’ultimo della serie, a fine luglio 2021, è stato quello del medico della peste di Sant’Arsenio, rivelatosi poi un adolescente intenzionato a “trollare” i suoi amici). In assenza di ulteriori apparizioni, il clamore suscitato è destinato a spegnersi presto.


La cronaca più ampia di cui disponiamo, comunque, è quella comparsa tre giorni dopo la prima, cioè il 27 agosto, ancora una volta sul Quotidiano del Sud. Più che il resoconto di altre “apparizioni” (gli uomini vestiti di nero erano ormai scomparsi) era ormai diventata dominante - con tanto di illustrazione - la lettura più attuale del panico: quelli che si muovevano di notte nel paesino erano ninja. Si diceva infatti che le figure misteriose fossero senza alcun dubbio due, e che l’ultimo avvistamento fosse avvenuto nelle viuzze che corrono nei pressi dei resti del castello bizantino del Nono secolo. Avevano con ogni evidenza “le sembianze di un ninja”, erano completamente vestite di nero, con “mantello e faccia ben nascosta”.


Le losche figure che stanno spaventando i cittadini, con tanto, si dice, di mazza o addirittura spada in mano, sono pure automuniti, dopo la loro prima bravata notturna, infatti, stando a quanto ci viene riferito da alcuni ragazzi, se ne sono andati tranquillamente a bordo di un’auto.

Le voci, dunque, si sono definite un po’ meglio. È solo a quel punto che le autorità locali sono intervenute dicendo la loro. Il Comune reggino è commissariato per infiltrazioni mafiose, ma uno dei funzionari che lo amministrano in attesa di nuove elezioni ha adombrato per i due “ninja” il reato di procurato allarme: per lui si trattava di burloni, o di persone “con seri problemi mentali”. Anche i Carabinieri della stazione locale, in collaborazione con la compagnia di Taurianova, stavano cercando di venire a capo della vicenda. Il funzionario negava in maniera ferma che gli abitanti, anche se preoccupati, avessero organizzato le ronde anti-fantasmi di cui si era parlato tre giorni prima. Si trattava soltanto di “esagerazioni”.


Altrove ci eravamo occupati di un’altra storia ambigua di presunti “ninja”: quelli che nel 1990 avevano messo in allarme la periferia torinese (con risvolti per certi versi simili alla storia di San Giorgio Morgeto). Quelli piemontesi, però, erano ninja benevoli, che difendevano le coppiette dai maniaci; nulla a che vedere, a quanto pare, con i loro colleghi calabresi...


Nell’articolo del Quotidiano del Sud c’è un altro passaggio interessante, che vale la pena commentare:


Sta di fatto che la “strana” storia, sulla “strana” coppia mascherata e in abito nero, così come lo è stato per i “fantasmi del castello” di diversi anni fa, sta diventando di dominio pubblico non solo sul nostro territorio ma anche oltre i confini della nostra regione.

Per quel che ne sappiamo, in tempi recenti e in particolare nel 2002 c’era stato un importante revival da “esseri soprannaturali” incentrato proprio sul castello e su racconti più o meno antichi riportati a galla per l’occasione. In un certo senso, era un modo per continuare a tenere viva l’eredità culturale di San Giorgio: i ruderi del castello bizantino sono, infatti, una gloria locale - con tanto di infestazioni spiritiche, ovviamente. Già nel 1842, del resto, lo scrittore e prete Michelino Amendolia aveva pubblicato a Napoli il sonetto La notte Morgezia, in cui raccontava di aver incontrato lo spettro del mitico re italico Morgete presso i resti della fortificazione. In quel caso, attraverso l’incontro con un eroe mitico, fondatore del paese, Amendolia intendeva rendere omaggio alla continuità degli antichi re con i Borboni ormai minacciati dal Risorgimento, e lo faceva… attraverso la testimonianza resagli da un re fantasma.


Al momento, comunque, niente vieta di pensare che alla base di questa “caccia al ninja” ci sia davvero l’azione di qualcuno in carne ed ossa. Il cenno al precedente “fantasma del castello” fa pensare che alcune strutture architettoniche antiche, che a San Giorgio Morgeto non mancano, possano costituire un set ideale per questo tipo di azioni. Un quadro interessante per chi, come noi, si occupa di voci e di leggende contemporanee.


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